L’aeroporto egiziano di Sharm el-Sheikh sprofonda nel caos, in una lunga giornata di tensioni. Sono diverse migliaia, infatti, i turisti stranieri rimasti bloccati nella località sul Mar Rosso, in attesa di rientrare in patria in seguito al blocco dei voli da e per Sharm el Sheik.
Una decisione presa in primo luogo dal governo del Regno Unito (al momento sarebbero 19mila i turisti britannici bloccati nella località egiziana) e poi assunta anche da altri Paesi, dopo l’allarme terrorismo scattato in seguito al disastro dell’aereo russo caduto sul Sinai. Un disastro su cui si addensa sempre più, come una nube, l’ipotesi che a causarlo sia stato un ordigno nascosto in una valigia.
nelle ultime ore anche Putin ha sospeso tutti i voli russi da e per Sharm.
Convolti, nel caos della giornata all’aeroporto di Sharm el Sheik anche alcune centinaia di turisti italiani, che avevano viaggiato con la compagnia inglese Easy Jet. Per sbloccare la situazione il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi e il primo ministro britannico David Cameron, si sono incontrati per aumentare le misure di sicurezza previste nell’aeroporto
Una soluzione che prevede che i viaggiatori possano portare a bordo solo i propri bagagli a mano, lasciando a terra quelli da stiva. Il problema principale è che questa decisione comporterà l’accumulo di oltre 120 tonnellate di valigie, una quantità impossibile da gestire per lo scalo egiziano.