L’Antitrust ha dato l’ok a una disciplina delle piattaforme che svolgono attività di “sharing economy”, per la condivisione di beni e servizi attraverso la rete.
Nel corso di un’audizione presso le Commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera, il presidente dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, Giovanni Pitruzzella, ha espresso un parere favorevole sulla proposta di legge presentata in materia da un gruppo interparlamentare, tra i primi firmatari Sergio Boccadutri e Stefano Quintarelli.
Le nuove regole sono necessarie a causa delle prospettive di sviluppo del settore, per il quale si prevedono introiti in salita dagli attuali 13 miliardi di euro a 300. Secondo Pitruzzella: “è opportuno perciò disciplinare l’attività delle piattaforme che consentono di gestire rapporti sia profit sia non profit, per scambi di casa, affitti privati, taxi privati, car sharing, banche del tempo e quant’altro”.
Lo scopo della proposta è anche quello di prevenire o evitare conflitti tra piattaforme come Uber e Airbnb, da una parte, e i tassisti e gli albergatori dall’altra”.
Nell’ambito dell’audizione parlamentare, Pitruzzella ha posto l’accento sulla “opportunità di una regolazione leggera che protegga il processo di innovazione e mantenga il mercato aperto per i potenziali innovatori, scongiurando il rischio di regolazioni coercitive, inadeguate e quindi potenzialmente controproducenti”.
La proposta di legge stabilisce l’istituzione di un Registro elettronico nazionale delle piattaforme di “sharing economy”, attribuendo proprio all’Antitrust il compito di vigilare sulla loro attività.