Vietato sbagliare. Per la Juventus, che vuole sfruttare il turno favorevole per aumentare le distanze in classifica ma soprattutto per la Roma, costretta a vincere per non perdere quel treno chiamato scudetto. La 20° giornata potrebbe rivelarsi tutt’altro che interlocutoria: con i bianconeri impegnati allo Stadium contro il Chievo (ore 15) e i giallorossi attesi dall’insidiosa trasferta di Firenze (ore 20.45). c’è il rischio di ulteriori scossoni di classifica.
“E’ un bivio importante, d’ora in poi tutte le partite lo saranno – l’analisi di Massimiliano Allegri. – Non c’è più tempo per sbagliare, dobbiamo fare tanti punti. Non cambierebbe niente trovarsi a +5 o a +8 adesso, quello che conta è arrivare davanti a fine campionato”. Il tecnico bianconero non può dirlo ma sa benissimo che un ulteriore vantaggio sulla Roma sarebbe importantissimo, forse decisivo. Ecco perché tiene particolarmente a battere il Chievo, convinto che un successo metterebbe ulteriore pressione ai giallorossi, impegnati al Franchi qualche ora dopo. “E’ implicito dire che si sta meglio davanti in classifica – ha spiegato Allegri. – Però poi basta fare due pareggi e gli altri si avvicinano. Col Chievo inoltre non sarà facile, Maran è molto bravo nel dare organizzazione di gioco. Sono molto abili in contropiede, servirà una partita di grande qualità tecnica”. In questo senso potrebbe pesare l’assenza di Pirlo, non convocato per influenza, anche se non si può certo dire che ai bianconeri manchino le alternative. In mediana infatti sarà Marchisio a spostarsi in cabina di regia, con Vidal e Pogba ai lati e Pereyra trequartista alle spalle di Tevez e Llorente. La bella novità di giornata è il rientro tra i convocati di Barzagli dopo oltre 7 mesi di stop: un recupero che potrebbe cambiare anche le prospettive di mercato.
Qualche ora dopo toccherà alla Roma, impegnata in un match che, sulla carta, si presenta molto più proibitivo. I giallorossi poi non attraversano certo il loro momento migliore: i 4 pareggi nelle ultime 6 giornate lo dimostrano più di mille parole e il sofferto successo in Coppa Italia non ha certo rasserenato l’ambiente. “Da qualche tempo andiamo un po’ a corrente alternata – l’ammissione di Rudi Garcia. – Dobbiamo ritrovare continuità, ci sono ancora 57 punti in palio e possiamo tornare davanti”. Sotto accusa c’è proprio il tecnico francese, a detta di molti “italianizzatosi” troppo, con polemiche arbitrali frequentissime che, appena un anno fa, sembravano non appartenergli. “Lo considero un complimento, gli italiani sono belle persone – ha ribattuto Garcia. – Continuo a pensare che, quello contro l’Empoli, fosse rigore ma rispetto l’opinione di tutti”. Ad ogni modo questa sera serviranno fatti e non parole. Di fronte ci sarà una Fiorentina ritrovata e decisa a giocarsi le proprie chance nella corsa al terzo posto. “Loro giocano bene, mi aspetto una bellissima partita” il pensiero del tecnico francese, che sembra orientato a lasciare in panchina Miralem Pjanic. Nel 4-3-3 infatti dovrebbero essere Strootman, De Rossi e Nainggolan a partire dall’inizio, nel tentativo di dare maggior solidità alla squadra. Per il resto nessuna sorpresa particolare: Maicon e Manolas riprenderanno il proprio posto in difesa assieme a Yanga Mbiwa e Holebas mentre là davanti, in attesa del ritorno di Gervinho, giocheranno Ljajic, Iturbe e capitan Totti. Montella risponderà con il solito 3-5-1-1, seppur al netto di numerose assenze tra cui spiccano Aquilani (problemi al tendine d’Achille) e Savic (squalificato). In difesa, davanti all’ormai titolare Tatarusanu, toccherà a Tomovic, Gonzalo Rodriguez e Basanta, a centrocampo Joaquin, Mati Fernandez, Pizarro, Borja Valero e Pasqual, in attacco Cuadrado e Mario Gomez, che spera di dare continuità alla doppietta segnata all’Atalanta in Coppa Italia.