La Juventus va in fuga. Con la vittoria sul Chievo (2-0) e il pareggio della Roma a Firenze (1-1) i punti di vantaggio sulla diretta inseguitrice diventano 7, forse non ancora sufficienti per parlare di campionato chiuso ma comunque un bel bottino. Le giornate a disposizione dei Garcia’s sono tante (18), però i giochi sono saldamente nelle mani della Signora, ora più che mai.
Dai bianconeri ci si aspettava una vittoria e quella è arrivata, anche se meno agevole del previsto. Per battere il Chievo infatti c’è voluta un’ora buona di partita, nella quale i veneti hanno tenuto bene il campo dimostrando di potersela giocare. Poi è salito in cattedra Paul Pogba, già ribattezzato dai maligni “mister 100 milioni”. Non sappiamo se il francese verrà realmente ceduto (e se sì a quale cifra), quel che è certo è che ora è della Juve e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E’ stato lui a sbloccare la partita con una giocata da urlo: elastico a controllare il pallone e sinistro imparabile dal limite dell’area. Colpo di classe assoluto, peraltro ripetuto 13 minuti dopo, seppur in modo leggermente diverso. Il francese ha controllato e calciato al volo in una frazione di secondo: paratissima di Bizzarri e tap in vincente di Lichtsteiner, per il 2-0 finale (73’). “E’ stata una vittoria molto sofferta, ci voleva perché negli ultimi tempi eravamo abituati a chiudere le partite troppo presto – ha spiegato Allegri in conferenza stampa. – La squadra ha dimostrato maturità e pazienza, sono molto felice”. Il tecnico si gode un super Pogba (4 gol consecutivi tra campionato e Coppa Italia), di nuovo al top dopo un inizio di stagione un po’ in sordina. “Non scopriamo oggi le sue qualità, è destinato a crescere ancora e a diventare il centrocampista più forte del mondo – il pensiero dell’allenatore. – E’ un giocatore straordinario, dopo un primo tempo mediocre della squadra ha tirato fuori una giocata veramente importante”.
In effetti, prima dell’exploit del francese, non era stata una Juve trascendentale. Qualche occasione da calci piazzati (Chiellini), un gran tiro di Vidal e poco altro. Merito anche del Chievo, bravo a non farsi intimorire da una Signora insolitamente soporifera, forse consapevole che, prima o poi, ci avrebbe pensato uno dei suoi campioni.
Il sigillo sulla domenica perfetta dei bianconeri è però arrivato qualche ora dopo. La Roma infatti non è andata oltre il pareggio sul campo della Fiorentina, confermando una fase di appannamento sia fisica che mentale. I giallorossi dovevano aggredire il match fin dall’inizio, invece per buona parte del primo tempo sono stati i viola a farla da padroni. Che dopo 20’, come logica conseguenza del dominio totale, sono passati in vantaggio con Gomez, bravissimo a mettere il piedone sul tiro di Pizarro e a battere De Sanctis. La mazzata ha stordito non poco la Roma, più vicina a prendere il secondo gol che a segnare quello del pareggio. Ma grazie all’imprecisione viola e a un pizzico di fortuna il match è rimasto in bilico e questa può essere l’unica colpa della Fiorentina, ancora troppo “cicala” per il definitivo salto di qualità. A inizio ripresa i giallorossi, nel frattempo costretti a sostituire Strootman con Pjanic, hanno rimesso tutto in parità con Ljajic, freddo e preciso nel concretizzare l’ottimo lavoro di Iturbe (49’). Lì la partita ha rischiato di capovolgersi completamente, con la Roma a spingere sull’acceleratore e a sfiorare il vantaggio con l’ex veronese, fermato solo dall’ottima uscita di Tatarusanu. Alla fine però la stanchezza (di entrambe) ha avuto il sopravvento e le squadre si sono accontentate del pareggio. “Abbiamo fatto un ottimo secondo tempo, c’è stata la reazione che volevo – l’analisi di Garcia. – Ho visto una squadra ambiziosa e vogliosa di segnare, con questo spirito vinceremo tante partite. Dobbiamo essere più cattivi per tutti i 90 minuti e fare la nostra strada senza guardare agli altri”. Il riferimento alla Juventus non è puramente casuale, anche se c’è la netta sensazione che il tecnico voglia soprattutto infondere fiducia ai suoi, ultimamente piuttosto lontani dai “lupi” famelici di inizio anno. Il destino del campionato non è ancora segnato, però è appeso a un filo. Ai giallorossi l’arduo compito di non spezzarlo del tutto.