L’Inter si riprende la vetta. I nerazzurri battono la Roma nel big match di San Siro e conquistano il primo posto in classifica, peraltro proprio a spese dei giallorossi. La notte di Halloween si rivela così dolcissima per la banda Mancini, capace di imporsi con la specialità della casa: la vittoria di misura. Con quello di ieri sono già 6 i successi per 1-0 in questo campionato, dato che acquisisce ancor più valore se si considera che Handanovic ha mantenuto la porta inviolata ben 7 volte in 11 partite. Numeri d’oro, anzi di platino visto che, storicamente, nella nostra Serie A pesa più il rendimento difensivo di quello offensivo. Sarà un caso ma ieri si sfidavano il miglior attacco e la miglior difesa ed è stata quest’ultima ad avere la meglio. “Una squadra è come una casa, se non hai le fondamenta solide crolla – il commento di Mancini. – Abbiamo fatto un’ottima partita, i ragazzi sono stati davvero bravissimi”. I complimenti vanno anche a lui, capace di vincere con alcune scelte coraggiose e impopolari rivelatesi però più che azzeccate. Nel 4-3-3 iniziale, oltre a D’Ambrosio e Nagatomo, spiccava l’assenza di Icardi, lasciato in panchina per far posto a Ljajic. “E’ stata una scelta tecnica, non volevo dare punti di riferimento alla loro difesa” ha spiegato l’allenatore nerazzurro, consapevole di aver corso un bel rischio: fosse andata male chissà quante critiche gli sarebbero piovute addosso… Invece il match ha preso esattamente la piega che voleva lui, con la Roma a fare gioco e l’Inter a ripartire in contropiede. Al 31’ l’episodio decisivo con uno dei protagonisti meno attesi, quel Gary Medel conosciuto più per le sue doti da “pittbull” che da goleador.
Ma questa volta il cileno si è preso addirittura il lusso di segnare il gol partita, con un destro da fuori area sul quale Szczesny, a dire il vero, avrebbe potuto fare molto di più. Con l’Inter in vantaggio la Roma è stata costretta ad alzare i ritmi e, fatalmente, sono arrivate diverse occasioni da rete. Grande protagonista Handanovic, autore di parate importantissime su Dzeko, Salah (due volte) e Florenzi, il tutto per la disperazione di Garcia. Che, al minuto 73, ha imprecato due volte: l’espulsione di Pjanic (fallo di mano), oltre a lasciare la Roma in 10, lo priverà di uno dei suoi uomini migliori nel derby di domenica prossima. L’assedio finale si è così “annacquato” e l’Inter ha potuto trovare gli spazi in cui potersi esaltare. Szczesny ha negato il 2-0 a Brozovic, Ljajic ha sprecato un ottimo contropiede, Perisic, dopo essersi fatto 60 metri di campo palla al piede, non ha trovato la lucidità necessaria per servire Palacio. Al fischio finale di Rizzoli San Siro è esploso in un boato degno delle notti migliori, a testimonianza di come il pubblico creda nella creatura di Mancini. “Sono molto contento per loro ma non facciamo proclami, è il momento di correre e lavorare” ha glissato il tecnico, in cuor suo soddisfattissimo dalla prova della squadra. “La sconfitta, a mio avviso, è immeritata – l’analisi di Garcia. – Abbiamo giocato bene e ci è mancato solo un po’ di cinismo sotto porta, poi siamo rimasti in 10. Mi spiace per il risultato ma sono tranquillo: il campionato non finisce mica dopo questa partita…”. Analisi condivisibile quella del tecnico francese: la sua Roma, nonostante la sconfitta, ha confermato tutte le sue qualità. Certo, partite così si vincono con i dettagli e in quello è stata più brava l’Inter. Che, dopo ieri sera, ha dato un segnale forte e chiaro a tutti quanti.