Testa a testa scudetto, 23esimo atto. Napoli e Juventus riprendono il duello a distanza che sta appassionando l’Italia, il tutto a 2 sole partite dallo scontro diretto del 13 febbraio. Sulla carta il turno infrasettimanale sorride ai bianconeri, impegnati a Torino contro il Genoa 16esimo in classifica, mentre gli azzurri sono attesi dalla difficile trasferta di Roma con la Lazio di Pioli. Serata delicata dunque, perché entrambe le squadre non possono proprio permettersi passi falsi, tanto più con la sfida dello Stadium alle porte: il Napoli per mantenere il primo posto, la Juventus per non perdere terreno.
“Sarà fondamentale arrivare allo scontro diretto quantomeno nella situazione attuale – ha confermato Massimiliano Allegri. – Comunque, come ripeto sempre, il campionato non si decide adesso ma nelle ultime giornate. Noi stiamo facendo molto bene ma abbiamo pur sempre 5 punti in meno dell’anno scorso, mentre loro stanno tenendo un ritmo straordinario. Ecco perché dobbiamo vincere le partite prima dello scontro diretto”.
Ma il duello con il Napoli, in attesa di quello sul campo, è già cominciato in conferenza stampa. Ieri Sarri non ha parlato ma le sue affermazioni post Empoli (“la Juve è di un’altra categoria, alla lunga le differenze di fatturato pesano”) non sono passate inosservate dalle parti di Vinovo. “Guardare in casa altrui non ha mai senso” ha ribattuto Allegri, a testimonianza di una rivalità accesissima e destinata ad incendiarsi nel giro delle prossime settimane.
Ora però l’attualità è il Genoa, zoppicante in classifica (solo 5 punti sul Carpi terzultimo) ma capace di fermare la Fiorentina appena 3 giorni fa. “Le squadre di Gasperini non sono mai facili da affrontare – ha confermato il tecnico bianconero. – Hanno buone individualità e poi c’è Pavoletti, fin qui autore di cose straordinarie. Forse cambierò qualcosa perché domenica giochiamo ancora, comunque dobbiamo vincere”.
In realtà il turnover sarà ben più pesante di quanto annunciato, soprattutto per il nuovo infortunio di Khedira, fermato da una lesione all’adduttore (almeno due settimane di stop, salta il Napoli e forse il Bayern) ma anche per la mancata convocazione di Chiellini, tenuto a riposo in vista delle prossime partite. In difesa, davanti a Buffon, linea a 3 Barzagli, Bonucci e Caceres, centrocampo a 5 con Cuadrado, Sturaro, Marchisio, Pogba ed Evra, coppia d’attacco Morata-Zaza (favorito su Dybala).
Problemi di formazione anche per Maurizio Sarri, costretto anzi a un turnover forzato proprio nella partita più difficile della settimana. Le squalifiche di Hysaj e Allan lo obbligheranno ad affrontare la Lazio con Maggio e David Lopez, solitamente riserve in una formazione blindatissima. Per il resto il tecnico azzurro non dovrebbe cambiare nulla, dunque sarà 4-3-3 con Reina in porta, Albiol, Koulibaly e Ghoulam in difesa, Jorginho e Hamsik a centrocampo, Insigne, Higuain e Callejon in attacco.
“Nessuna partita è proibitiva a prescindere” ha glissato Pioli a chi gli chiedeva se fosse davvero possibile battere il Napoli. Ma il tecnico laziale vuole giocarsi le sue carte, convinto di poter creare problemi alla capolista. “Vogliamo vincere, pensiamo sia nelle nostre corde – ha proseguito. – Dovremo essere compatti e bloccare i rifornimenti a Higuain, purtroppo non ho molte scelte a disposizione ma posso comunque schierare una squadra di qualità”. Pioli, costretto a rinunciare agli squalificati Matri, Cataldi e Milinkovic-Savic oltre al solito lungo elenco di infortunati, si affiderà al 4-3-3 con Marchetti in porta, Basta, Mauricio, Hoedt e Konko in difesa, Parolo, Onazi e Lulic a centrocampo, Candreva, Klose e Felipe Anderson (favorito su Keita) in attacco.
Nel frattempo la Roma può sorridere: l’anticipo di Reggio Emilia contro il Sassuolo ha regalato 3 punti pesantissimi per la corsa al terzo posto. I giallorossi hanno espugnato il Mapei Stadium con un 2-0 firmato Salah (11’, sinistro a giro imparabile per Consigli) ed El Shaarawy (94’, tap-in ravvicinato su assist di Perotti), al suo secondo gol in altrettante partite sotto la guida di Spalletti. Un successo importante e sofferto, molto più di quanto non dica il risultato finale.
Dopo un primo tempo di chiaro stampo romanista, nella ripresa è uscito il Sassuolo che, a pochi minuti dal termine, ha avuto una clamorosa occasione per pareggiare: Nainggolan, già ammonito, ha steso in area Pellegrini inducendo l’arbitro Calvarese a concedere un rigore. Berardi, sin qui sempre perfetto dagli 11 metri, ha spedito il pallone sulla parte alta della traversa, sprecando malamente l’opportunità dell’1-1. E così i 3 punti sono andati alla squadra di Spalletti, ora alla pari con l’Inter e a una sola lunghezza dalla Fiorentina terza, seppur con una gara in più.