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Servizio idrico e transizione ecologica, Agici: “Un binomio vincente per le utilities e per il Paese”

Dal quinto Rapporto annuale dell’Osservatorio Idrico di Agici fondato dal professor Andrea Gilardoni emergono dati incoraggianti per investimenti e strategie delle utility idriche in transizione ecologica

Servizio idrico e transizione ecologica, Agici: “Un binomio vincente per le utilities e per il Paese”

“Il settore idrico riveste un importante ruolo nel percorso verso la transizione ecologica dato il suo stretto legame con le tematiche ambientali e i cambiamenti climatici. L’accelerazione degli investimenti infrastrutturali, la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica divengono quindi necessari e prioritari”. È quanto si legge nel Rapporto 2022 dell’Osservatorio Idrico di Agici dal titolo “Sostenibilità, decarbonizzazione ed economia circolare nel SII. Strategie e investimenti per la transizione ecologica dell’acqua”.

L’analisi sottolinea che “queste azioni sono ancora più urgenti alla luce del caro energia: la spesa energetica dei gestori idrici passerà dai 300 milioni di euro del 2019 a 1,5 miliardi di euro stimati per il 2022 (+500%)”.

Gli investimenti delle utilities idriche

Quanto agli investimenti in transizione ecologica delle utilities idriche, “nel periodo 2018-2023, ammontano a 2,7 miliardi di euro (800 milioni di euro nel 2018-2019 e 1,9 miliardi di euro previsti nel 2020-2023)”. In particolare, gli investimenti in efficientamento di reti e impianti “la fanno da padrone (77% nel 2018-2019 e 65% nel 2020-2023): riduzione delle perdite, sostenibilità della risorsa, digitalizzazione e sistemi di misura e smart meter”.

Le strategie per la sostenibilità

Le strategie di sostenibilità sono seguite “dalle campagne di comunicazione (86%) e dal conseguimento di certificazioni (78%) in grado di attestare l’impegno di una azienda, ad esempio nella circolarità o nella gestione efficiente dell’energia – prosegue il rapporto – Qualche gradino più in basso si trovano le strategie di decarbonizzazione (67%), riguardanti in particolar modo l’uso di energie da fonte rinnovabile (FER) o interventi di efficienza energetica, seguite dalla predisposizione di bilanci di sostenibilità (65%) e dalle strategie di economia circolare (59%) per il riuso di risorsa e recupero di materia. All’ultimo posto, con poco più della metà di aziende del campione, si trovano le strategie di Ricerca e Sviluppo (55%)”.

Agici: “Usare i fondi del Pnrr in modo rapido ed efficace”

Secondo l’Osservatorio Idrico di Agici, “è necessario individuare strumenti finanziari in grado di sostenere lo sviluppo di infrastrutture che garantiscano l’equo accesso all’acqua” e “il Pnrr può essere un’importante risorsa per accelerare il processo di transizione ecologica e la realizzazione degli investimenti nelle infrastrutture di approvvigionamento idrico, ma è necessario utilizzare i fondi a disposizione in modo rapido ed efficace”.

Il commento dei manager

“Il settore idrico, impegnato da tempo nel raggiungimento degli obiettivi per la salvaguardia delle risorse naturali e della salute umana, può contribuire fortemente alla transizione ecologica, che sarà in grado di generare non solo benefici ambientali per il settore, ma anche benefici economici, con la riduzione dei costi e l’aumento di competitività e resilienza delle aziende”, ha commentato Alessandra Garzarella, direttrice dell’Observatory for a Sustainable Water Industry di Agici.

“Per far fronte alla titanica sfida dei cambiamenti climatici e del caro energia occorre che il servizio idrico sia gestito da operatori industriali, tecnologicamente avanzati e robusti finanziariamente – ha aggiunto Marco Carta, amministratore delegato di Agici – È quindi auspicabile un processo di concentrazione del settore e una collaborazione ampia e strutturata tra utilities e aziende tecnologiche all’avanguardia”.

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