Napoli a parte, con il confermatissimo Carlo Ancelotti, la Serie A, soprattutto quella di alta classifica ma non solo, si appresa a una vera e propria rivoluzione in panchina. Dopo l’addio di Massimiliano Allegri e quello imminente di Luciano Spalletti, la notizia di oggi è che Rino Gattuso non è più l’allenatore del Milan. L’addio era nell’aria e fa il paio con quello del direttore sportivo Leonardo, entrambi per divergenze con la società, mentre resta in bilico la posizione di Paolo Maldini. Presentando le dimissioni, Ringhio rinuncerà a due anni di contratto: “Sì – ha confermato l’ormai ex tecnico rossonero ai microfoni di Repubblica.it – perché la mia storia col Milan non potrà mai essere una questione di soldi”. Per la sua successione, il nome che circola a caldo è quello di Marco Giampaolo, che molto probabilmente non continuerà il proprio rapporto con la Sampdoria.
Ma gli addii non si fermano qui: Cesare Prandelli non proseguirà, di comune accordo, al Genoa, nonostante la salvezza raggiunta in maniera quasi fortuita. Il suo posto potrebbe prenderlo Leonardo Semplici della Spal. Grandi movimenti anche in casa Atalanta: dopo l’euforia per la qualificazione in Champions League, ora la priorità è costruire una squadra all’altezza e non è detto che Gian Piero Gasperini e i vertici del club siano sintonizzati sulla stessa frequenza. Per l’ex tecnico di Genoa e Inter sono sempre più insistenti le voci di un approdo alla Roma, con una sorta di staffetta virtuale che vedrebbe Eusebio Di Francesco, allenatore giallorosso fino a pochi mesi fa, sulla panchina nerazzurra.
Per quanto riguarda Juventus e Inter, gli addii dei rispettivi tecnici (ufficiale da tempo quello di Allegri, ancora virtuale quello di Spalletti) stanno avendo conseguenze opposte: se i nerazzurri infatti stanno per ufficializzare Antonio Conte, con un super contratto da 36 milioni per tre anni e un accordo sulla parola raggiunto già da settimane, sembrerebbe ancora in alto mare la scelta del nuovo allenatore bianconero. La società dice di avere le idee chiare e di aspettare la fine delle competizioni europee per l’ufficialità: ecco perché il nome non potrà non uscire tra quelli di Maurizio Sarri, Mauricio Pochettino e – improbabile ma non impossibile – Jurgen Klopp. Per Allegri invece si prospetta un anno sabbatico, anche se la stampa spagnola sostiene che il Barcellona stia per esonerare Valverde: al suo posto andrebbero o Emery, o Koeman o addirittura il tecnico toscano.