Campionato, meno 1. Ancora 24 ore di pazienza e poi si alzerà il sipario sulla Serie A 2022/23, pronta a regalarci spettacolo e colpi di scena come non mai. Già, perché questa edizione presenta numerose anomalie, a cominciare da un calendario del tutto inedito, che potrebbe incidere molto più del solito.
Si parte il 13 agosto e già questa è una novità assoluta, ma soprattutto si giocheranno ben quindici giornate da qui al 13 novembre, prima di fermarsi per il Mondiale in Qatar e riprendere il 4 gennaio. Di fatto assisteremo a due campionati differenti, una sorta di “Apertura” e “Clausura” come in Argentina, con la differenza che qui lo Scudetto sarà comunque uno solo.
A complicare ulteriormente le cose, poi, ci si mette il mercato, che promette di creare scompiglio fino alle 20 del 1 settembre: le prime quattro giornate avranno questo ulteriore fardello, rendendo il tutto ancora più imprevedibile. Fatta l’ultima premessa è dunque impossibile sbilanciarsi in una vera e propria griglia di partenza, visto che le prossime tre settimane potrebbero cambiare non poco le rose, ma proviamoci quantomeno per l’inizio agostano, un primissimo segmento che però metterà in palio ben 12 punti.
Campionato Serie A: il Milan
Mai come questa volta è difficile scegliere una favorita assoluta, ma forse la pole position se la merita il Milan campione in carica, se non altro per aver mantenuto la struttura vincente quasi inalterata. L’undici che ha vinto lo Scudetto ha perso Kessie ma ha guadagnato De Ketelaere, talentuoso trequartista belga che promette tantissimo; soprattutto però è rimasta inalterata la piramide Maldini-Massara-Pioli, senza dimenticare i vari big che potevano avere mercato (Leao, Theo Hernandez, Tomori e Kalulu) e che invece sono stati blindati sin dall’inizio. Squadra che vince non si cambia, al massimo si potenzia e i rossoneri, in attesa del rush finale di mercato (potrebbero arrivare ancora un centrocampista e un difensore), hanno fatto esattamente così, candidandosi a difendere il tricolore conquistato a maggio.
Campionato Serie A: l’Inter
Se questo fosse un GP di Formula Uno l’Inter partirebbe seconda, ma solo per pochi decimi. Il grande dubbio sui nerazzurri è legato al mercato, perché Skriniar e/o Dumfries non sono ancora certi di restare: con loro sarebbe una squadra da Scudetto, anzi probabilmente diventerebbe la favorita numero uno, senza invece le considerazioni cambierebbero, in particolare con lo slovacco, difficilmente sostituibile a questo punto dell’estate. Giudicando l’Inter di oggi parliamo comunque di un gruppo rinforzato dal ritorno di Lukaku e dai vari Mkhitaryan, Asllani, Bellanova e Onana, anche se non va sottovalutata la perdita di Perisic, tanto più dopo le difficoltà palesate da Gosens. I nerazzurri insomma promettono battaglia, nel tentativo di riprendersi quello Scudetto che ancora brucia.
La Roma è la vera sopresa
La grande novità ai blocchi di partenza è la Roma di José Mourinho, ma soprattutto di Dybala, Wijnaldum, Matic e…Zaniolo, rimasto nella Capitale (almeno per il momento) nonostante le numerose sirene di mercato. I giallorossi scalano così la graduatoria, passando dalla squadra incompiuta di pochi mesi fa a una decisamente più competitiva, decisa a dire la sua non solo in chiave Champions. Il risultato è che la piazza è letteralmente impazzita, come dimostrano i sold out in serie registrati sempre e comunque, a prescindere da competizioni e avversari. Non sappiamo se questo basterà per competere addirittura per lo Scudetto, ma la Roma 2022/23 ci può quantomeno provare: e questa, alla luce del recente passato, è già una vittoria.
Campionato Seria A: la Juventus non parte favorita
Eccoci al grande paradosso dell’estate: la regina del mercato, quantomeno a livello di nomi, non è la favorita per il titolo. Almeno non ancora, visto che le tre settimane mancanti potrebbero cambiare non poco il volto della Signora, ad oggi però è così e il precampionato lo ha confermato in maniera impietosa. Sono arrivati Di Maria, Pogba, Bremer, Gatti e Kostic a fronte delle partenze di De Ligt e Chiellini, trasformando in maniera importante il volto della squadra, eppure le difficoltà sul campo sono rimaste le stesse, a dimostrazione di un lavoro ancora incompleto, sia a livello di uomini (servono un regista e un attaccante, oltre che le cessioni di Arthur e Rabiot) che tecniche. Quest’ultima osservazione ci porta a parlare di Allegri, chiamato a ridare un’anima vincente alla Juventus 3.0: non dovesse riuscirci, molto probabilmente, non avrà un’altra occasione.
Il Napoli perde i suoi favoriti
Ultimo in ordine di partenza, ovviamente per quanto concerne le big, il Napoli di Spalletti, letteralmente ribaltato (qualcuno direbbe sfigurato) dal mercato estivo. Le partenze di Koulibaly, Insigne, Mertens, Ospina e, quasi certamente, Fabian Ruiz sono state vere e proprie coltellate al cuore del popolo azzurro, che ora spera di rialzare la testa con Kim, Kvaratskhelia e i probabili arrivi di Raspadori, Simeone e Keylor Navas. Siamo di fronte a un capitolo completamente nuovo, una pagina bianca tutta da scrivere, senza però la consueta iniezione d’entusiasmo di una tifoseria sfiduciata, pronta però a farsi conquistare da eventuali sorprese. A Spalletti il compito di provare a regalarle, anche se ad oggi l’obiettivo più realistico (e tutt’altro che scontato) resta la qualificazione in Champions.