Pranzo in salsa nerazzurra sulla via Emilia. Alle 12.30 infatti, nella cornice del Mapei Stadium di Reggio, saranno Sassuolo e Inter a inaugurare la domenica di Serie A. Un match sulla carta scontato, ma non per Walter Mazzarri: “Da martedì abbiamo parlato in un certo modo, bisogna dimenticarsi di quello che abbiamo fatto con la Juve. Ci siamo proiettati sul Sassuolo, ho avvisato i ragazzi che è una squadra che ha raccolto meno di quanto meritato. Se noi facciamo il nostro possiamo fare una partita importante, in Italia tutte le squadre sono di alto livello. Sono curioso di vedere come ci comporteremo”. Già, anche perché questa è stata una settimana decisamente atipica per l’Inter. Il raggiungimento dell’accordo tra Moratti e Thohir non può aver lasciato indifferente la squadra, da sempre in simbiosi con il presidente. “Moratti ci ha dato grande serenità, spronando i giocatori affinchè diano tutto perchè l’Inter vada sempre più in alto – ha spiegato Mazzarri. – Tutto il resto a noi non interessa, ci bastano le sue parole. Moratti è innamorato dell’Inter: se ha deciso qualcosa, lo ha fatto per la società. La squadra ed io dobbiamo pensare al campo. Sto vivendo questo momento come deve fare un allenatore. Devo concentrarmi sul campo e non su cose che non possiamo controllare. C’era evidentemente bisogno di questo cambiamento e dell’ingresso di nuovo forze. Noi, come squadra, possiamo dare il nostro contributo sul campo con la nostra produzione aziendale tecnica”. A cominciare da Sassuolo, dove il tecnico dovrebbe riproporre la formazione anti Juve. I dubbi riguardano soprattutto Kovacic, in ballottaggio con Taider, e anche Palacio che potrebbe riposare in vista dell’infrasettimanale con la Fiorentina.
Alle 15 toccherà alla Juventus di Antonio Conte. Allo Stadium arriverà il Verona e i campioni d’Italia cercheranno di vincere per cancellare le critiche post Champions. “Qui ci sono grandissime pressioni, dobbiamo essere bravi a conviverci senza venire schiacciati, usarle come arma in più per tirare fuori tutto quello che abbiamo – ha ammesso il tecnico. – Ho già avuto un assaggio di critiche l’anno scorso, quando abbiamo pareggiate le prime tre partite in Champions, oggi si stanno facendo le stesse identiche considerazioni di un anno fa. Si parlava di una Juve che faticava in Europa, poi abbiamo vinto col Chelsea e siamo diventati i Re di Champions. Viviamo di eccessi in positivo e negativo”. Anche lui è finito nel mirino della critica, italiana e non. La continua esclusione di Llorente sta facendo molto discutere, e in Spagna si sussurra che il gigante basco possa addirittura finire sul mercato di gennaio. “Ritengo ingiusto essere criticato per questo – ha detto l’allenatore bianconero – i risultati fino ad ora mi danno ragione. Lo spagnolo lo abbiamo scelto tutti insieme, con la società, come Pogba, Tevez e Vidal. E tutti insieme supportiamo i giocatori. Gli mancava l’intensità, dopo un anno di poco utilizzo, ma avrà la sua occasione”.Detto, fatto. Conte ha deciso di fare turnover e il primo a beneficiarne sarà proprio lo spagnolo, che debutterà così dal primo minuto. Sarà un vero e proprio esame per lui, costretto a convincere l’ambiente con una prestazione importante, pena tornare nell’oblio. Ma la turnazione non riguarderà solo lui. “Non possono giocare sempre e solo gli stessi 11, non è giusto, si allenano tutti duramente – ha spiegato il tecnico. – Quando si giocava ogni sette giorni potevo far giocare sempre gli stessi, ora è necessario fare rotazioni e turnover. Altrimenti arriviamo a gennaio col fiato corto e gli occhi incrociati”. E allora spazio a Storari in porta, Ogbonna in difesa al posto di Chiellini (affiancato da Barzagli e Bonucci), Isla sulla destra e Llorente in attacco. Nessun riposo invece per gli intoccabili Tevez, Vidal, Pirlo, Asamoah e Pogba, nonostante il rientro di Claudio Marchisio nella lista dei convocati.