Alta, altissima, tensione. Lazio-Milan rappresenta una sorta di dentro o fuori sia per il secondo posto che per la zona Champions: non vincerla complicherebbe parecchio gli scenari e il discorso, evidentemente, vale da ambo le parti. La 27esima giornata comincerà così con un piatto forte, da gustare con cautela visto il rischio di indigestione. Sarri deve vincere per cancellare la figuraccia di Firenze, Pioli per non rischiare di essere risucchiato dalle inseguitrici, il tutto con le bordate di Lotito e Cardinale sullo sfondo, che rendono la sfida ancor più delicata.
Lazio – Milan (ore 20.45, Dazn)
Lazio e Milan hanno attraversato periodi migliori, su questo non c’è dubbio. I biancocelesti sembravano aver trovato il giusto passo per prendersi il quarto posto, poi sono arrivate le sconfitte con Bologna e Fiorentina, ma soprattutto il duro sfogo di Sarri verso squadra e società. Parole pesanti quelle usate dal tecnico nella pancia del Franchi, sia nei confronti dei giocatori (“per giocare su più fronti serve un gruppo forte mentalmente”) che di Lotito e Fabiani (“se chiedo A e mi fanno scegliere tra C e D, non dicano che il mercato l’ho fatto io”), capaci di dividere una tifoseria arrabbiata e disillusa. Il presidente ha replicato a modo suo (“basta alibi, la colpa non è del mercato”) e le voci di un divorzio a fine stagione sono diventate ancora più insistenti. I risultati, però, possono cambiare tutto da un momento all’altro, ecco perché queste due partite con Milan e Bayern hanno il sapore delle finali. Clima migliore sul fronte rossonero, ma i tempi dell’idillio sono comunque un lontano ricordo. I risultati altalenanti fanno sì che Pioli sia perennemente in discussione, come confermato dal patron Cardinale in persona nelle parole che vedremo tra poco. Ad aiutarlo, oltre all’imprescindibile cammino in Europa League, ci sarebbe anche il campionato, ma solo in caso di Champions “tranquilla”, meglio ancora se con il secondo posto. Vincere a Roma, insomma, sarebbe il miglior viatico per ritrovare quella fiducia incrinatasi dopo Monza e ristabilita solo in parte dal pareggio con l’Atalanta, per lui e per la squadra.
Pioli avvisa i suoi: “Troveremo una Lazio motivata”
“Affrontiamo una squadra con grandi qualità, reduce da una prestazione non soddisfacente, ma che gioca bene e può essere messa in difficoltà solo con intensità e determinazione – ha sottolineato Pioli in conferenza stampa -. Con l’Atalanta abbiamo giocato bene e vogliamo rimettere in campo quel livello di performance, ottenendo però un risultato diverso. In questio giorni abbiamo cercato di capire i motivi per cui non siamo riusciti a segnare un gol in più, nonostante le occasioni avute. Se c’è il rischio di avere la testa sull’Europa League? No, abbiamo studiato lo Slavia ma ora c’è solo la Lazio. Non ci saranno cambiamenti con l’obiettivo di far riposare qualcuno, la squadra è concentrata e motivata e comunque manca ancora una settimana. Dobbiamo migliorare i nostri numeri in trasferta, questo è chiaro, abbiamo sempre cercato di controllare le partite a prescindere da dove si gioca, dovremo provare a farlo anche a Roma. Serviranno attenzione e continuità, abbiamo una strategia, dovremo attuarla con continuità all’interno del match. Lo scudetto? Il campionato è chiuso, l’Inter sta facendo un percorso incredibile: aveva un calendario difficile, è riuscita a superare il momento più duro in maniera netta. Ora credo proprio sia finita”.
Cardinale spaventa Pioli: “Serve un cambiamento”
Il tecnico rossonero, al momento della conferenza stampa, non poteva sapere che poche ore dopo, direttamente dal palco del Business of Football Summit di Londra (organizzato dal Financial Times), il patron Jerry Cardinale, con Zlatan Ibrahimovic al suo fianco, gli avrebbe riservato parole decisamente poco gratificanti, anche senza nominarlo. “Bisogna sempre evolversi, non siamo soddisfatti di non essere primi – l’analisi del numero uno di RedBird -. Siamo una squadra giovane e con tanti giocatori nuovi, non facendo male non significa che stiamo facendo bene. Ci sono stati tanti infortuni, i giocatori sono costantemente sotto stress per le troppe partite, non ce la si può prendere solo con lo staff medico. Ibra? Mi permette di essere negli Stati Uniti e allo stesso tempo a Milano, ha l’autorità di essere la mia voce al Milan con giocatori, staff e chiunque altro”. Pioli, come detto in precedenza, non viene mai citato, ma i riferimenti a risultati e infortuni non possono che toccarlo direttamente. Un anno fa, del resto, il bersaglio era Maldini e tutti sanno com’è andata a finire tra i due…
Lazio-Milan, ecco le formazioni
Sia Sarri che Pioli devono fare i conti con gli impegni europei, ma l’importanza della sfida li indurrà a schierare le formazioni migliori, limitando il turnover al minimo. Il tecnico laziale sembra orientato a rilanciare Zaccagni dal primo minuto dopo il “tagliando” (a dire il vero abbastanza scadente) di Firenze, per il resto punterà sul classico 4-3-3, eccezion fatta per Immobile, che potrebbe riposare in vista di Monaco. La sua Lazio scenderà in campo con Provedel in porta, Marusic, Gila, Romagnoli e Hysaj in difesa, Guendouzi, Cataldi e Luis Alberto a centrocampo, Felipe Anderson, Castellanos e Zaccagni in attacco. I dubbi di Pioli riguardano il terzino destro (Calabria o Florenzi) e il centrocampista centrale (Adli favorito su Reijnders), per il resto sarà 4-2-3-1 confermato con Maignan tra i pali, Calabria, Gabbia, Thiaw e Theo Hernandez nel reparto arretrato, Bennacer e Adli in mediana, Pulisic, Loftus-Cheek e Leao alle spalle dell’unica punta Giroud.