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Serie A, campionato al via: tra Juve e Napoli è subito duello a distanza

Pronti, partenza, via! Il campionato di Serie A riparte e lo fa subito con alcuni dei suoi piatti principali, forse i più prelibati di tutto il menù. Già, perché è parere pressoché unanime che questo scudetto sarà soprattutto un affare tra Juventus e Napoli, e proprio loro daranno il via alla prima giornata con i due anticipi odierni. Come da tradizione saranno i campioni d’Italia a dare il calcio d’inizio alle 18: a Torino, in uno Stadium sold out nonostante il periodo vacanziero, arriverà il Cagliari di Rastelli, nel tentativo di regalare il primo grande colpo di scena del campionato. Difficile però che la Juventus, già scossa dalla sconfitta in Supercoppa, possa distrarsi e far sì che questo accada: sarebbe un bel guaio e questi, dalle parti di Vinovo, non sono particolarmente graditi.

“Dobbiamo trovare stimoli nuovi perché quando si vince così a lungo, e fai bene in Europa, porti le altre a rinforzarsi – le parole di Allegri. – Bisogna alzare l’asticella, queste due partite prima della chiusura del mercato sono difficili perché ci sono molte distrazioni. Potremo fare una grande Champions solo se faremo un grande campionato. Avremo un finale difficile, per questo dovremo partire bene per ritrovare fiducia”. Vietato sbagliare o avere la testa da un’altra parte, per quanto il mercato contribuisca non poco alle distrazioni. L’acquisto di Matuidi (20 milioni più 10,5 di bonus, il francese è già convocato per oggi) non sarà l’ultimo, anzi: Marotta è stato chiaro nel dire che arriveranno rinforzi in tutti i reparti tranne che in porta. I nomi sono i soliti (Garay, De Vrij, Spinazzola, Keita più un altro centrocampista, con Rincon e Asamoah destinati a partire) ma questo, almeno fino a stasera, interessa poco ad Allegri. La sua preoccupazione infatti è che la squadra possa soffrire della sindrome da “pancia piena”, l’unica che, a suo dire, potrebbe davvero togliere di mano il settimo scudetto consecutivo. “Siamo favoriti solo se tutti, ma proprio tutti, si mettono a lavorare seriamente e a testa bassa – ha spiegato. – Se siamo presuntuosi e pensiamo di vincere di sicuro, non lo saremo più. Partiamo da zero come tutti e quest’anno il campionato sarà più equilibrato e con una media-scudetto più bassa”.

Una bella partenza aiuterebbe a dissipare i dubbi, dunque contro il Cagliari sarà fondamentale vincere e convincere. Allegri dovrebbe confermare il classico 4-2-3-1 con Buffon in porta, De Sciglio, Barzagli, Chiellini e Alex Sandro in difesa, Khedira e Pjanic a centrocampo, Douglas Costa, Dybala e Mandzukic alle spalle dell’unica punta Higuain. Rastelli, privo di Borriello per questioni disciplinari (l’attaccante lascerà sicuramente Cagliari), risponderà con un 4-3-1-2 con Cragno tra i pali, Padoin, Pisacane, Andreolli e Capuano nel reparto arretrato, Ionita, Barella e Cigarini in mediana, Joao Pedro sulla trequarti a supporto della coppia d’attacco Sau-Cop. Subito dopo i campioni d’Italia toccherà alla grande sfidante, quel Napoli pronto finalmente a fare il salto di qualità definitivo per dare davvero battaglia alla Signora. Sarri dovrà vedersela contro il Verona di Pecchia (ore 20.45) in quel Bentegodi da sempre ostile agli azzurri e che però, più di 30 anni fa, battezzò il debutto italiano di un certo Maradona. Il tecnico ieri non ha sostenuto la classica conferenza stampa della vigilia, eppure la sua preoccupazione per il match odierno traspare lo stesso: rispetto per l’Hellas neo promosso, ma soprattutto timore per l’impegno di martedì in quel di Nizza.

Appuntamento che, giocoforza, ha la priorità assoluta su tutto e dunque Sarri darà sfoggio a un turnover più che lecito anche in virtù della rosa a disposizione. Il modulo sarà il classico 4-3-3, gli interpreti cambieranno un pochino con Reina in porta, Maggio, Albiol, Koulibaly e Ghoulam in difesa, Zielinski, Diawara e Hamsik a centrocampo, Callejon, Mertens e Insigne in attacco. Stesso sistema di gioco anche per Pecchia, uno che a Napoli conoscono bene visto che ci è passato sia da giocatore che da vice allenatore ai tempi di Benitez. L’idea, pur rispettando un avversario nettamente più forte, è quella di giocarsela senza eccessivi timori reverenziali, magari sfruttando l’effetto Bentegodi (la Curva Sud però è chiusa per squalifica e dunque non potrà garantire il consueto supporto). Il 4-3-3 veronese vedrà Nicolas tra i pali, Ferrari, Caceres, Hertaux e Souprayen nel reparto arretrato, Romulo, Buchel e Bessa in mediana, Cerci, Pazzini e Verde nel tridente offensivo.

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