“L’Italia confermi il Patto di Stabilità anche dopo la sentenza sulle pensioni”. Così è intervenuto Pierre Moscovici, commissario europeo per gli Affari economici, sulla vicenda legata alla sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionale il blocco della rivalutazione delle pensioni alte deciso con la riforma Fornero.
“Le autorità italiane – ha aggiunto l’ex ministro dell’Economia francese – stanno valutando la situazione dopo la sentenza della Corte costituzionale che sicuramente avrà un impatto sulle finanze pubbliche”.
Bruxelles è dunque consapevole che la decisione di giovedì scorso, con cui la Consulta ha bocciato il mancato adeguamento all’inflazione delle pensioni superiori a 1.500 euro nel biennio 2012-2013, potrebbe avere ricadute pesanti sui saldi di finanza pubblica italiani.
Moscovici, illustrando le nuove stime di primavera, ha spiegato che starà al governo italiano la decisione di varare provvedimenti necessari a coprire un eventuale “buco”, di cui al momento non è comunque chiaro l’ordine di grandezza.
“E’ compito delle autorità italiane stabilire quali misure bisognerà adottare per compensare le perdite eventuali”, ha commentato ancora Moscovici.
“Stiamo lavorando in queste ore e quanto prima definiremo il quadro quantitativo: ci stiamo ragionando”, ha replicato a distanza il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, interpellato in Senato sull’impatto sui conti pubblici della sentenza della Consulta che ha cassato lo stop all’indicizzazione della pensione. E a chi gli domandava della posizione di Bruxelles, Padoan ha aggiunto: “La Commissione si chiede l’impatto sui conti e sulle regole, ma le regole saranno rispettate”.
Moscovici ha poi esteso il discorso sull’Italia, ricordando che per far fronte in maniera adeguata al principale punto debole della congiuntura italiana, ovvero “la montagna del debito pubblico” parallela a una crescita che resta debole, “Roma deve continuare ad agire con cautela nella gestione dei conti pubblici ma al contempo portare avanti un’ambiziosa lista di riforme“.