Via libera dell’Aula del Senato al decreto lavoro-Iva. I voti a favore sono stati 203, 35 i contrari e 32 le astensioni. Il provvedimento passa ora in seconda lettura alla Camera, dove andrà in scena una corsa contro il tempo per arrivare all’approvazione definitiva prima della pausa estiva.
Il pacchetto comprende diverse misure: il rinvio a ottobre del rincaro sulla terza aliquota Iva (inizialmente previsto per il primo luglio); una serie di norme per favorire l’occupazione (in particolare giovanile); lo sblocco a partire dal primo gennaio 2014 di altri 20-25 miliardi per i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione con la garanzia dello Stato attraverso un fondo presso la Cassa Depositi e Prestiti; lo stop alla pubblicità per le sigarette elettroniche.
In particolare, sul fronte del lavoro sono previsti incentivi per le assunzioni degli under 29 e intervalli più brevi fra i contratti a termine rispetto a quelli previsti dalla riforma Fornero.
Quanto ai nuovi fondi in favore delle imprese creditrici della Pa – che si aggiungono ai 40 miliardi già approvati e che riguarda i debiti di parte corrente – sono arrivati grazie a un emendamento presentato dal Pd, con primo firmatario Giorgio Santini, e successivamente votato all’unanimità. Il credito certificato e garantito può essere ceduto “ad una banca o a un intermediario” con sconto non superiore al 2%. Le amministrazioni (diverse dallo Stato) potranno poi chiedere la ristrutturazione del debito.
“Tutti i debiti della Pa nei confronti delle imprese potranno essere pagati entro i primi mesi del 2014 grazie all’emendamento ad hoc approvato dal Senato nell’abito del decreto lavoro – ha spiegato Santini –. In questo modo si potrà dare ulteriore ossigeno alle aziende, compiendo un’operazione di giustizia economica per il Paese, che il Pd chiede da tempo, affinché la pubblica amministrazione saldi i suoi debiti nei confronti delle aziende”.