Razionalizzazione della spesa, fiscal compact, terremoto. Questi gli argomenti al centro dell’attenzione del Senato. Concluso l’esame nelle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio, la spending rewiev sbarca domani in Aula. Nel decreto sono previsti l’istituzione di un comitato interministeriale per la revisione della spesa (presieduto dal presidente del Consiglio dei ministri e composto dal ministro per i rapporti col Parlamento, dal ministro per la pubblica amministrazione e dal vice ministro dell’Economia, nonché dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio) e la nomina del commissario straordinario Enrico Bondi.
Durante la discussione nelle commissioni è passato un emendamento che impone al Governo di presentare entro il 30 luglio prossimo un programma per la riorganizzazione di tutta la spesa pubblica corrente, non solo di quella riguardante l’acquisto di beni e servizi, oggetto del decreto e del lavoro del commissario Enrico Bondi.
Dal prossimo autunno il governo dovrà presentare dei disegni di legge collegati alla manovra finanziaria, mediante i quali attuare la riorganizzazione della spesa pubblica. Inoltre la Ragioneria generale dello Stato, in collaborazione con il commissario Bondi, a partire dall’entrata in vigore del decreto, dovrà dare inizio ad un ciclo di ‘spending review’ mirata alla definizione dei costi standard dei programmi di spesa delle amministrazioni centrali dello Stato.
Per le amministrazioni periferiche verranno proposte specifiche metodologie per quantificare i costi. Inoltre anche le regioni in rosso potranno accedere al sistema di compensazione dei debiti, per la certificazione con le imprese.
Il fiscal compact è all’esame della commissione esteri. La settimana scorsa il presidente, Lamberto Dini, ha ragguagliato gli altri senatori sul recente confronto a Berlino con la commissione Bilancio del Bundestag: la posizione che la delegazione parlamentare ha sostenuto a Berlino è stata quella di ritenere opportuna una rapida approvazione dei Trattati, preferibilmente prima della pausa estiva, da accompagnare però con una serie di misure da assumere a livello europeo in favore della crescita.
Le pesanti conseguenze del terremoto in Emilia-Romagna saranno all’attenzione della commissione Industria, che ascolterà la Confindustria e Rete imprese in particolare sui riflessi sulle attività imprenditoriali nella regione.