Le sorprese arrivano in banca. Schiacciato dalla maggiore popolarità del decreto liberalizzazioni e della riforma del lavoro, il provvedimento sulle semplificazioni fiscali approvato venerdì dal Consiglio dei ministri non ha sollevato grosse polemiche. Eppure contiene almeno una novità molto importante per i risparmiatori: la mini-patrimoniale varata appena due mesi fa con il decreto salva-Italia viene appesantita. In sostanza, il bollo proporzionale dell’uno per mille è esteso anche ai conti deposito bancari e postali e ai certificati di deposito, che invece erano esentati dal pagamento nel primo decreto dell’era Monti.
La cosiddetta “patrimonialina” introdotta a dicembre colpisce praticamente tutti i prodotti finanziari (fondi di investimento, polizze vita, titoli di Stato, obbligazioni varie) con un prelievo dell’uno per mille annuo a partire dal 2012. Un valore che sarà calcolato in misura proporzionale all’investimento e, dove possibile, sul valore di mercato, piuttosto che su quello nominale o di rimborso. Il bollo minimo da pagare è di 34,20 euro e, solo per il 2012, è previsto anche un limite massimo d’imposta a quota 1.200 euro. L’aliquota passerà all’1,5 per mille nel 2013. Rimangono esclusi solo i fondi sanitari, i fondi pensione e i buoni postali fruttiferi con valore di rimborso inferiore a 5 mila euro.
Questa norma aveva sollevato polemiche per la sua presunta mancanza di equità: erano in molti a sostenere che anche i conti deposito e i certificati fossero da inserire nella grande famiglia degli strumenti d’investimento colpiti dalla mini-patrimoniale. Un’assimetria risolta con il decreto della settimana scorsa.
Quanto all’applicazione, saranno probabilmente le banche a scegliere se applicare la nuova imposizione ai conti già esistenti o solo a quelli aperti dall’entrata in vigore delle nuove regole. La maggior parte degli istituti sceglierà verosimilmente questa seconda strada, a meno che non preferiscano sobbarcarsi l’intero onere del bollo per farsi belli agli occhi dei clienti. O almeno di quelli più facoltosi.