Il seminario promosso oggi a Milano dalla Fondazione Kuliscioff e da FIRStonline sulla riforma del mercato del lavoro sollevata dal Jobs Act del governo Renzi e sulle politiche contrattuali partirà dal presupposto che la più importante garanzia reale per lo sviluppo e per il lavoro è un forte ricupero di competitività del “sistema Italia “. Per questo occorre una profonda svolta che è prima di tutto culturale. Questi i punti di riferimento di base:
1) Se la competitività sui mercati è frutto dell’efficienza dell’intero sistema è necessario costruire un modello contrattuale unico per il privato e per il pubblico che privilegi la contrattazione decentrata e permetta uno scambio effettivo tra qualità dei prodotti e dei servizi da una parte e retribuzioni dall’altra. Per queste ragioni va estesa e potenziata la tassazione agevolata del salario di produttività contrattato in sede aziendale a tutto il mondo del lavoro.
2) Se si vuole ridurre la precarietà occorre circoscrivere il reintegro previsto dall’articolo 18 ai soli casi discriminatori ma occorre anche avviare efficaci politiche attive del lavoro a partire dal contratto di ricollocamento, riscrivere in termini semplificati e comprensibili l’intero codice del lavoro.
3) Le forze sociali sono chiamate ad una sfida in cui è in gioco il futuro del paese, nella quale l’esercizio di un ruolo è legato strettamente alla responsabilità che derivano. Poiché è in discussione la rappresentatività delle organizzazioni dei lavoratori (così come quella degli imprenditori) per legittimare la sottoscrizione dei contratti, divengono fondamentali criteri e regole. che costituiranno gli elementi fondanti della nuova unità sindacale. Ciò va posto in relazione agli articoli 39, 40 e 46 della Costituzione.