La stagione delle semestrali a Piazza Affari continua tra luci ed ombre. In attesa dei numeri di Telecom Italia, le protagoniste di oggi a Milano sono due utility: Hera e Snam. In Borsa è repentina la reazione dei titoli, con le azioni Hera che cedono lo 0,76% e quelle Snam che guadagnano lo 0,74%.
La semestrale di Hera
Hera ha archiviato il primo semestre del 2024 con un utile netto di 237,3 milioni di euro, in aumento del 14,1% rispetto ai 208 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Giù i ricavi, che si attestano a 5,536 miliardi (-33,3%) a causa della riduzione dei prezzi energetici e del minor valore delle attività di intermediazione.
Il margine operativo lordo si attesta invece a 732,7 milioni, in rialzo del 2%, mentre l’utile netto di pertinenza degli azionisti sale a quota 218,4 milioni (+16,4%) e gli investimenti operativi lordi crescono dell’8,2% a 344,4 milioni.
Andando avanti coi parametri, l’indebitamento finanziario netto scende del 2% a 4,063 miliardi di euro, con un rapporto debito netto/Mol a 2,69 volte (-10%).
Tutte le aree di business hanno contribuito alla crescita strutturale del gruppo, sottolinea Hera, che cita in particolare l’area energia elettrica che ha visto un mol crescere del 18,3%; l’area ciclo idrico il cui mol è salito del 13,7% e l’area ambiente con un margine operativo lordo a +5,3%. Il management evidenzia inoltre il “significativo incremento della base clienti energy, che consolida ulteriormente il posizionamento della multiutility come terzo operatore del settore in Italia”.
“La relazione semestrale evidenzia un significativo incremento di oltre il 16% dell’utile netto di pertinenza degli Azionisti, che sale a oltre 218 milioni di euro – ha commentato l’amministratore delegato Orazio Iacono – La crescita industriale è rafforzata da un significativo contributo della struttura finanziaria, la cui solidità è garantita dal rapporto indebitamento finanziario netto/MOL che si attesta a 2,69x, confermando una piena flessibilità finanziaria. La crescita della marginalità operativa è riconducibile, in particolare, alle ottime performance del business delle reti, che complessivamente portano un contributo al MOL del Gruppo di quasi 270 milioni, +11%, grazie in particolare ai servizi di distribuzione energy e al ciclo idrico, e all’accelerazione della crescita dell’area waste che sale a 172 milioni (+5,3%)”.
“Anche i risultati del primo semestre 2024, con i principali indicatori economico-finanziari in crescita, testimoniano la costante generazione di valore per tutti i nostri stakeholder. Questi progressi, dopo gli straordinari risultati del 2023, evidenziano la capacità del nostro Gruppo di realizzare gli obiettivi del Piano industriale, creando i presupposti di un ulteriore sviluppo sostenuto dall’incremento dell’8% del valore degli investimenti”, aggiunge Cristian Fabbri, presidente esecutivo del gruppo Hera, commentando i dati del primo semestre. Il top manager ha ricordato “la definizione di una strategia per raggiungere il target Net Zero al 2050, la sottoscrizione del Patto del Buon Lavoro e il programma di sviluppo dei fornitori che confermano ulteriormente la centralità dell’ambiente, dei lavoratori e dei fornitori come protagonisti e beneficiari del percorso di sviluppo sostenibile definito nel nostro Piano industriale, a favore delle comunita’ nelle quali operiamo”
La semestrale di Snam
Semestre solido per Snam che nel periodo registra un utile netto adjusted di gruppo di 691 milioni di euro, in crescita dell’11,3% rispetto ai primi sei mesi del 2023. I ricavi totali scendono a 1,799 miliardi (-6,1% rispetto al primo semestre 2023), ma quelli del business delle infrastrutture gas segnano una crescita del 17,8% a fronte dell’aumento dei ricavi regolati. In riduzione i ricavi dei business della transizione energetica (-365 milioni di euro; -70,1%) per il minor contributo dell’efficienza energetica a fronte del termine degli incentivi Superbonus.
Andando avanti coi dati, l’ebitda adjusted si attesta a 1,417 miliardi (+16,1%), gli investimenti totali ammontano 1,159 miliardi (+57,9%), per i maggiori investimenti connessi agli interventi di adeguamento del terminale di Ravenna e la realizzazione della Linea Adriatica. L‘indebitamento finanziario netto è invece di 16,352 miliardi (+1,082 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2023), in aumento principalmente per gli investimenti realizzati nel periodo e per il pagamento del dividendo 2023.
La società ha confermato gli obiettivi finanziari per il 2024, già rivisti al rialzo alla chiusura del primo trimestre.
“A fronte di un contesto globale che rimane incerto, i risultati del primo semestre si confermano decisamente solidi e al di sopra delle attese, con investimenti in crescita di quasi il 60% e i principali indicatori economico-finanziari in crescita a doppia cifra, permettendoci di confermare la guidance, gia’ rivista al rialzo, per la chiusura del 2024”, afferma Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, commentando i dati del primo semestre. “L’accordo per l’acquisizione di Edison Stoccaggio, i significativi avanzamenti sulla FSRU di Ravenna e il progresso dei lavori su Rete Adriatica rafforzano il nostro impegno sul fronte della sicurezza degli approvvigionamenti. Sviluppi rilevanti anche sul fronte dei progetti della transizione energetica, con riferimento sia alla cattura della CO2, sia all’idrogeno. Per il 2024 prevediamo un’ulteriore, importante riduzione delle nostre emissioni dirette pari a -17% rispetto alla baseline 2022, in linea con la nostra strategia di decarbonizzazione, parte del Transition Plan che verra’ pubblicato in autunno”, ha aggiunto.
In riferimento alla situazione in Medio Oriente, attraverso una nota la società fa sapere che il conflitto nella striscia di Gaza non comporta, al momento, impatti diretti sugli asset Snam e sull’operatività della pipeline che collega Israele ed Egitto, che sta operando in maniera ordinaria. “Non si registrano criticità in merito alla gestione delle attività operative e alla realizzazione del programma di investimenti”, aggiunge Snam.
Snam: via libera a emissione bond ibrido fino a 1,25 miliardi
La società ha infine comunicato che il consiglio di amministrazione ha approvato la potenziale emissione di un bond ibrido fino a 1,25 miliardi di euro, una decisione che rientra nel contesto del piano di finanziamento che la società implementerà nei prossimi 12 mesi in linea con il proprio piano strategico, in aggiunta alle tradizionali forme di financing. L’emissione verrà eseguita entro il 31 dicembre 2025 ed è finalizzata a finanziare alcune recenti iniziative strategiche di sviluppo non organico del gruppo Snam, tra cui l’acquisizione di Edison Stoccaggio, e relativo piano di investimenti.