La semestrale di Lvmh, faro del lusso mondiale, non delude gli azionisti: la quota di utile netto del gruppo fa un balzo del 30% nei primi sei mesi dell’anno, salendo a 8,48 miliardi. Le vendite del gruppo di Bernard Arnault sono aumentate del 15% tra gennaio e giugno, raggiungendo i 42,2 miliardi di euro, trainate dalla divisione di punta della moda e della pelletteria (come Louis Vuitton, Dior e Céline), che da sola ha generato vendite per 21 miliardi di euro (+17%). Tutte le divisioni hanno realizzato incrementi a doppia cifra, ad eccezione degli alcolici (-4%) che hanno dovuto affrontare una base di confronto particolarmente elevata. Bene lo champagne mentre il cognac ha subito una contrazione rispetto al primo semestre 2022.Il gruppo ha inoltre evidenziato una «forte crescita delle attività» in Europa e in Asia, con un forte rimbalzo in Cina che ha parzialmente compensato il calo negli Stati Uniti, “dove inflazione e turbolenze economiche stanno intaccando la domanda di beni di lusso”. Confermato il pagamento, in dicembre, di un dividendo pari a 5,5 euro per azione.
Semestrale Lvmh, Arnault soddisfatto: risultati eccezionali
«Lvmh ha ottenuto risultati eccezionali in un semestre caratterizzato da una continua incertezza economica e geopolitica. Il forte slancio creativo e l’eccellente distribuzione delle nostre maison hanno continuato a ispirare, come dimostrato dall’accoglienza entusiastica riservata alla prima sfilata di Pharrell Williams per Louis Vuitton e dalla riapertura del flagship newyorkese di Tiffany & co.», ha dichiarato il presidente e ceo Bernard Arnault. «Abbiamo continuato a registrare progressi in relazione ai nostri impegni ambientali, sociali e societari, in particolare con il recente annuncio di un ambizioso piano di sobrietà idrica volto a ridurre l’impronta complessiva del consumo di acqua del 30% entro il 2030″.
Semestrale Lvmh: i risultati delle divisioni
Il settore Fashion & leather goods (+17%) ha superato 21 miliardi di fatturato, grazie a Louis Vuitton, Christian Dior, Céline, Loro Piana e Loewe. Profumi, il make-up e i prodotti per la cura della pelle hanno raggiunto 4 miliardi di ricavi (+11%). Sephora ha inoltre confermato la sua posizione come specialista mondiale nella vendita al dettaglio di prodotti di bellezza. Infine, l’alta gioielleria e orologi ha generato 5,42 miliardi di fatturato (+11%) in particolare grazie a Tiffany & co., Bulgari e Tag heuer. Torna in utile anche Dfs, che ha beneficiato della ripresa dei viaggi internazionali.