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Sei Nazioni: l’Italia sorride in Scozia, la Francia perde in casa e l’Irlanda vola

La terza giornata del Sei Nazioni si chiude ancora una volta con la vittoria delle squadre che hanno giocato meglio. La prima partita del week-end è nel tempio di Edimburgo, che viene profanato da una meritata – seppure sofferta – vittoria del XV azzurro nei quaranta secondi finali. Subito a seguire accade quello che non ci si aspettava: la Francia si fa battere da un Galles che non è apparso irresistibile e scappa da San Denis sotto una pesantissima coltre di fischi del pubblico di casa annoiato e adirato contro i propri galletti. Infine, nel pomeriggio di domenica si è giocata quella che, senza troppe scaramanzie, può essere definita la finale del Torneo. Irlanda-Inghilterra vuol dire innanzitutto la sfida tra le due migliori squadre dell’emisfero Nord, ma anche il match in cui ci si gioca il grande Slam (5 vittorie su 5) e la Triple Crown (il trofeo in palio tra Irlanda, Galles, Scozia e Inghilterra). Insomma chi vince, mette un’ipoteca quasi inamovibile sul Sei Nazioni. Ha vinto meritatamente l’Irlanda che ha saputo attaccare gli inglesi sui loro punti forti (mischia e punti d’incontro) conducendo un gioco aereo perfetto.

Scozia vs Italia

Partita confusionaria, tecnicamente povera, ma comunque sorprendente. Ci si aspettava una Scozia che rifilava una sonora lezione – l’ennesima – al XV azzurro, date le prestazioni da rivelazione del torneo che gli highlander avevano fatto vedere prima contro Francia e poi Galles. Se ci si aggiunge poi la totale sfiducia nei mezzi della nazionale italiana a causa delle sconfitte meritate contro Inghilterra e Irlanda, questa partita non avrebbe dovuto dire nulla di più sui rapporti di forza tra le due formazioni. Invece gli ottanta minuti scorrono diversamente, tra altissimi e bassissimi da parte di tutte e due le squadre. 

Il primo quarto d’ora vede gli scozzesi bucare la linea difensiva italiana per quattro o cinque volte, colpevole un’insolita volontà di aggredire in difesa da parte degli italiani – strategia cui però non sono affatto abituati. Non arriva però la capitalizzazione pesante, solo calci di punizione, fino a uno sciagurato passaggio del 10 Haimona intercettato dal centro scozzese che si invola in meta senza neanche spingere troppo sull’acceleratore. Da questo momento in poi l’Italia torna a fare l’Italia, aspettando in difesa e non creando in attacco, chiudendosi nel gioco tra gli avanti, mentre la Scozia sembra irriconoscibile. Subiscono per tutta la partita le offensive italiane portate avanti dai primi otto senza mai riuscire a risolvere la questione. Arriva quindi la prima meta azzurra tramite un drive en portato da touche sui 5 metri. 

Gli ultimi dieci minuti sembrano la copia esatta di un test match di qualche tempo fa in quel di San Siro contro i mitici All Blacks che hanno rischiato di perdere a causa di continue mischie sui 5 metri guadagnate dall’Italia, tutte viziate da vistosi falli neozelandesi mai puniti con la dovuta meta tecnica. Gli ultimi cinque minuti con la Scozia sabato scorso si è riproposto il film, con l’arbitro che non si è sentito di assegnare la meta di punizione immediatamente quando la meritavamo, ma ha aspettato che gli scozzesi arrivassero a compiere l’ennesimo fallo per non far arrivare gli avanti italiani al di là della linea. 

Con meta tecnica, appunto, gli italiani archiviano il match vincendo meritatamente per 22–19. Le prossime sfide contro Francia e Galles saranno sicuramente più impegnative, ma si potrà fare affidamento sul sempre ben fornito pubblico di casa. 

Francia vs Galles

Una partita, questa, sulla quale c’è veramente poco da dire. Grossi impatti fisici, com’è nella tradizione delle due formazioni ma scelte tecniche e tattiche che non hanno premiato nessuna delle due squadre. Alla fine vince il Galles, più quadrato e cinico nelle occasioni che gli si sono presentate, tutte o quasi capitalizzate dall’infallibile piede dell’estremo Halfpenny. Da parte sua, in Francia non ha pagato la scelta di rivoluzionare la squadra, lasciando in panchina un mostro sacro come Matieu Bastardeau e riproponendo dal primo minuto un ritrovato Morgan Parra. I galletti francesi escono a testa bassa dallo Stade De France, tra un turbinio di fischi spioventi dalle tribune di San Denis, mai morbide con il suo XV quando non fa vedere un buon rugby. Si chiude 13 a 20 per i dragoni rossi, sazi dei galletti d’oltremanica.

Irlanda vs Inghilterra

L’Irlanda, domenica, ha vinto Sei Nazioni, Triple Crown e non sembra avere troppi ostacoli nella strada per il Grande Slam. Di più, ha lanciato forte e chiaro un urlo che arriverà chiaramente almeno fino ai quarti di finale mondiali del prossimo ottobre, se non oltre. Contro una squadra in forma, giovane e anche ben rodata come l’Inghilterra, i folletti irlandesi sono stati capaci in poco tempo di scovarne quei due o tre punti deboli che gli hanno consegnato le chiavi del torneo. 

Gli Inglesi sembrano da subito deboli sui punti d’incontro, così O’Connel e compagni insistono su pulizie dei ruck precisissime e sporcano ogni pallone possibile, imponendo agli avversari spazi di manovra pochi o nulli. Inoltre, la mediana irlandese – probabilmente la più forte del mondo a oggi – ha messo sotto enorme pressione la difesa della profondità inglese, conducendo per tutti gli ottanta minuti un gioco al piede impeccabile. Di contro gli inglesi hanno sofferto la peggiore prestazione del mediano Young da qualche tempo, che non è stato in grado di risolvere i quesiti posti dall’omologo irlandese Murray. 

Vittoria meritata, insomma, quella degli irlandesi per 19-9, anche se rimane il dubbio riguardo all’ultima meta degli inglesi che se da una parte non avrebbe cambiato le sorti del match, dall’altra avrebbe dato un peso diverso alla sconfitta. L’avanti sull’ultimo passaggio non appare infatti chiaro, mentre l’arbitro non ha voluto nemmeno andare a controllare con il TMO, assegnando subito la vittoria ai padroni di casa. 

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Tags: Rugby