Condividi

Sec: OpenAI sotto inchiesta per il caso Altman, ingannati gli investitori?

L’autorità di regolamentazione americana sta esaminando le comunicazioni e i documenti interni dei manager e dei direttori della società creatrice di ChatGPT e punta a chiarire se gli investitori siano stati ingannati durante l’allontanamento a novembre di Altman

Sec: OpenAI sotto inchiesta per il caso Altman, ingannati gli investitori?

Nuovi problemi per OpenAI. La società dietro ChatGPT è finita sotto indagine della Sec americana (Security Exchange Commission), l’equivalente della nostra Consob. L’indagine riguarda le comunicazioni interne del Ceo Sam Altman e mira a determinare se gli investitori siano stati ingannati durante il periodo tumultuoso dell’azienda a novembre. A riferire per prima la notizia è stato il Wall Street Journal mercoledì sera. L’autorità di regolamentazione americana sta esaminando attentamente le comunicazioni e i documenti interni dei manager e dei direttori di OpenAI, sia attuali che ex. Inoltre, avrebbe anche inviato un mandato di comparizione all’azienda a dicembre.

L’inchiesta della Sec

L’indagine è nata in seguito alla decisione del consiglio di amministrazione di OpenAI, a novembre, di licenziare Altman come amministratore delegato e di estrometterlo dal consiglio di amministrazione. All’epoca, i direttori dissero che Altman non era stato “ostantemente franco nelle sue comunicazioni con il consiglio, ostacolandone la capacità di esercitare le sue responsabilità” senza indicare però quali fossero i problemi di governance interni talmente rilevanti da spingere il consiglio a licenziare il suo capo.

La Sec applica leggi antifrode per proteggere gli investitori, sia che si tratti di capitali raccolti nei mercati pubblici o privati. Solitamente chiude le indagini senza formulare accuse formali. OpenAI, valutata oltre 80 miliardi di dollari, è un’organizzazione no-profit. I suoi investitori includono dipendenti, venture capitalist e Microsoft, che ha investito 13 miliardi di dollari per ottenere una partecipazione del 49% nei profitti della sua divisione a scopo di lucro.

L’indagine arriva in un periodo in cui OpenAI e Altman stanno trattando per raccogliere miliardi di dollari per una società di chip, al fine di espandere la sua capacità di alimentare l’Intelligenza artificiale.

Altman vs OpenAi: cosa era successo

Il 18 novembre scorso il CdA di OpenAI aveva deciso di rimuovere il co-fondatore e CEO Sam Altman a causa di una mancanza di fiducia derivante da comportamenti che hanno ostacolato le attività aziendali. Secondo una nota di OpenAI, il consiglio aveva concluso che Altman non è stato costantemente sincero nelle sue comunicazioni, limitando la capacità del consiglio di svolgere le proprie responsabilità, e quindi non ha più fiducia nella sua leadership. Dopo un tira e molla di due settimane e con l’appoggio del principale azionista, Microsoft, Altman e poi tornato Ceo di OpenAi, riottenendo il controllo e la possibilità di riformare il consiglio di amministrazione secondo la sua volontà, con l’ex co-CEO di Salesforce, Bret Taylor, come presidente.

Commenta