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Sea: dopo il sì del Comune il Cda dà il via libera all’Ipo

Dopo il sì del Consiglio comunale di Milano, nella serata di ieri e dopo una seduta fiume, alla delibera Sea-Serravalle che prevede la quotazione in Borsa della societa’ aeroportuale e la cessione, attraverso una gara congiunta con la Provincia di Milano, delle quote della societa’ autostradale, oggi il consiglio di amministrazione di Sea ha deciso di riavviare la procedura di quotazione della società, iniziata nel 2011, in vista di un approdo in Borsa entro l’anno.

Adesso, dopo la decisione di Palazzo Marino, la palla passa nelle mani della Provincia di Milano, che detiene il 14,6% di Sea e la cui decisione è attesa nelle prossime due settimane.

Nel caso in cui Palazzo Isimbardi decidesse di prendere parte all’Ipo, sarebbe collocato un flottante pari al 25% del ccapitale sociale, composto in parte della quota in mano alla Provincia e, per la parte restante, tramite aumento di capitale, con l’emissione di nuove azioni. L’assetto post quotazione vederebbe il Comune al 48,1% ed F2i al 26,1%

In caso contrario, il flottante messo sul mercato, sempre del 25%, sarebbe ceduto per l’8,10% dal COmune di Milano e per la parte residua attraverso un aumento di capitale. L’assetto azionario vedrebbe Palazzo Marino al 38,12%, la Provincia all’11,9% ed F2i al 24,28%.

In questo caso Palazzo Isimbardi sarebbe tenuto a rispettare un periodo di lock-up di sei mesi, durante i quali avrà l’obbligo di non cedere le sue azioni.

Sul caso di Sea si è espresso anche l’Istituto Bruno Leoni che, partendo dall’apparente dualismo tra Linate e Malpensa, suggerisce in un suo studio di porre in competizione sempre più gli aereoporti, ampliando il numero di movimenti orari di Linate e, soprattutto, di privatizzare Sea affidando la gestione dei due aeroporti a gestori in regime di concorrenza.

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