E’ di scena la scuola nel Consiglio dei ministri di oggi che ratificherà oltre ventiduemila assunzioni di personale tra docenti e dirigenti e soprattutto discuterà lo schema di regolamento della valutazione già presentato il 10 agosto scorso. Questo è il punto più delicato perché destinato ad accendere gli animi come accade ogni volta che si parla di valutazione nella scuola. Le polemiche sono già divampate da una parte dei sindacati. La FLC CGIL ha parlato di brutta sorpresa di Ferragosto ma la compattezza del fronte sindacale è stata spezzata dalla Cisl scuola che ha accolto positivamente il provvedimento.
I nodi centrali dello schema del DPR che viene discusso oggi sono: un sistema a tre “gambe” costituito da Invalsi, Indire e Corpo ispettivo, la finalità di migliorare il funzionamento delle scuole e il riallineamento all’Europa in campo di valutazione esterna. In Italia ancora manca un sistema di valutazione esterna e le scuole non ricevono visite sistematiche da soggetti esterni e indipendenti. Le scuole non sono oggetto di valutazione, se si eccettuano i test Invalsi che riguardano gli apprendimenti degli alunni. Indicatore questo certamente importantissimo per il funzionamento di una scuola ma non il solo perché non meno strategici sono elementi come sviluppo professionale del personale o sistemi di decisione e partecipazione.
Non semplicemente pagelle alle scuole quindi ma strumenti utili per migliorarle e con esse la qualità dell’istruzione. Merito e competitività potranno così entrare a buon diritto nella scuola italiana.