Alla fine il Senato ha approvato: Palazzo Madama dopo un pomeriggio di fuoco, in cui la maggioranza ha rischiato di traballare, ha votato sì alla fiducia posta dal Governo sul maxiemendamento alla riforma della scuola, un pacchetto di modifiche messo a punto dall’Esecutivo per superare l’ostruzionismo degli oltre 2mila emendamenti presentati dalle opposizioni.
Il voto si è concluso poco dopo le 18,30 in un clima infuocato, con tensioni e scontri verbali tra le diverse fazioni politiche. Alla fine il Presidente del Senato Pietro Grasso ha dato il verdetto: fiducia approvata con 159 voti favorevoli, quelli del Pd e di Area Popolare, e 112 contrari. La maggioranza ha così tenuto botta, nonostante alcune defezioni al suo interno (Mineo, Tocci e Ruta non hanno partecipato al voto in aperto dissenso con il provvedimento). Dure le reazioni delle opposizioni. “Hanno ucciso la scuola pubblica”, ha scritto su Twitter Beppe Grillo.
Dopo il via libera di oggi, la riforma è tutta in discesa alla Camera (dove la maggioranza è più solida) per l’ok definitivo. Il Governo punta ad ottenere l’approvazione parlamentare ai primi giorni di luglio, in modo da procedere alle assunzioni di circa 100mila precari previste dalla riforma – e imposte da una sentenza della Corte di giustizia europea – in tempo per il prossimo anno scolastico.