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Scuola da cambiare: l’autonomia didattica e la partecipazione al centro del progetto delle Associazioni e dei sindacati

Imagoeconomica

Parte da Roma il progetto dei tavoli interassociativi del mondo della scuola. Si è svolta presso il liceo Newton la conferenza stampa delle Associazioni professionali più importanti della scuola: Aimc (Associazione italiani maestri cattolici), Cidi (Centro di iniziativa democratica insegnanti), MCE (Movimento di Cooperazione Educativa), Proteo Fare Sapere. Forti di un’alleanza storica, le Associazioni hanno incontrato i sindacati confederali della scuola Flc Cgil, Cisl-Scuola e Uil-Scuola per la presentazione dell’iniziativa “La scuola si riprende la parola”, con l’obiettivo di costituire tavoli interassociativi per il rilancio dell’autonomia, già a partire dall’inizio del prossimo anno scolastico. La scuola riflette la crisi della partecipazione alla vita politica e sociale del Paese ed è tempo di nuove scelte. Nel ribadire ciò, Dario Missaglia, presidente nazionale di Proteo Fare Sapere, ha sottolineato la necessità per la scuola di tornare ad essere una comunità, luogo di partecipazione, superando la frammentazione e l’individualismo che si sono imposti via via per effetto di un modello sociale sempre più competitivo. Dagli anni duemila è venuto meno il valore della partecipazione che la scuola aveva avuto per tanti anni. Per questo è necessario occupare spazi di responsabilità individuale e collettiva e riscoprire il dialogo tra punti di vista diversi, ha detto Anna D’Auria in rappresentanza del Movimento di Cooperazione Educativa, auspicando il superamento della solitudine e la deriva tecnico-burocratica che caratterizza oggi la funzione docente. Si aprono quindi nuovi spazi di partecipazione sociale che, come affermava il grande pedagogista Bruno Ciari, sono vitali affinchè la scuola possa realizzare appieno il suo compito educativo.

La scuola contro l’autonomia differenziata.

Con l’iniziativa presentata ai sindacati, le Associazioni intendono rilanciare l’autonomia come risorsa e non come mero strumento aziendalistico, rimettendo al centro della scuola il lavoro e la professionalità dei docenti. E’ possibile superare la deriva manageriale e burocratica, valorizzando l’autonomia didattica e organizzativa quale strumento per la cultura professionale di docenti e dirigenti. Giuseppe Desideri dell’Associazione italiana maestri cattolici, nel ribadire l’urgenza del superamento della povertà educativa in Italia, ha detto che per il futuro della scuola è necessario l’incontro e il contributo di tutti, per questo vogliamo essere per e non contro. Poi, per contrastare le disuguaglianze, occorre garantire il diritto allo studio con una scuola al passo con i tempi, ha affermato Valentina Chinnici del Centro iniziativa democratica insegnanti, invocando la piena realizzazione dell’Art. 3 della Costituzione. I rappresentanti sindacali, Gianna Fracassi per la Flc Cgil, Noemi Ranieri per la UIL-Scuola e Michele Sorge per la CISL-Scuola, nel condividere le istanze unitarie delle Associazioni, hanno assicurato il loro supporto alla costituzione dei tavoli interassociativi, che partiranno nelle scuole a settembre. Hanno espresso altresì la loro contrarietà al progetto governativo di autonomia differenziata, che rischia di frammentare il Paese e moltiplicare le disuguaglianze e la povertà educativa .
La scuola, come ha ricordato il Presidente Sergio Mattarella, ha invece il compito di unificare il Paese e ed è compito dello Stato recuperare questo ruolo. Il mondo della scuola deve, quindi, poter esprimere un protagonismo positivo per un nuovo progetto di cambiamento democratico. Essenziale, per questo, è la riconquista degli spazi di partecipazione sociale che cinquant’anni fa furono aperti dagli Organi Collegiali, dando voce a tutto il personale della scuola .

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Categories: Cultura