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Scuola, Conte: “Si parte il 14 settembre”. Ma 7 Regioni rinviano

Imagoeconomica

“Abbiamo lavorato intensamente alla riapertura delle scuole: quest’anno avverrà in un contesto nuovo e non facile che sfiderà tutto il sistema Italia. Ma grazie al nostro lavoro l’anno scolastico comincerà regolarmente“. Comincia così la conferenza stampa del Presidente del Consiglio sulla scuola, cui hanno partecipato anche la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, il ministro della Salute, Roberto Speranza, e la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli.

Giuseppe Conte ha dunque confermato l’avvio per lunedì prossimo, pur ammettendo “Sarebbe una bugia dire che dal 14 settembre sarà tutto meglio di prima. Delle difficoltà ci potranno essere ma invito a rispettare le regole”.

Il Premier ha poi ricapitolato le linee guida stabilite dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e approvate dalla Conferenza Unificata tra Comuni, Regioni e Province, rassicurando sull’arrivo dei banchi monoposto e sulla fornitura di mascherine. “Gli istituti sono già stati equipaggiati con gel e mascherine chirurgiche per tutti perché non ci siano discriminazioni”, ha detto Conte, rivolgendosi direttamente ai genitori: “Le famiglie italiane non devono dubitare: abbiamo fatto il massimo per dare ai ragazzi il meglio e per regalare alla scuola un nuovo inizio”.

Nonostante le rassicurazioni del Premier 7 regioni italiane hanno già spostato la data di inizio delle lezioni, tenendo conto delle elezioni e del referendum del 21-22 settembre, ma anche dei ritardi sui docenti, sui banchi e sulle classi. Si tratta di Friuli Venezia Giulia, dove si Comincerà il 16 settembre, della Sardegna, dove si partirà il 22 e di Puglia, Campania, Abruzzo, Basilicata e Calabria che hanno stabilito di dare avvio alle lezioni il 24 settembre.

In mattinata a intervenire nel dibattito sulla scuola è stata anche l’associazione presidi. Il responsabile Antonello Giannelli ha affermato: “Tutto il personale scolastico è fortemente impegnato per la riapertura delle scuole, è evidente, però, che per riaprire in sicurezza è necessario che alcuni problemi vengano risolti”. 

“A quanto sappiamo, la consegna dei banchi monoposto, gli unici in grado di garantire il distanziamento, è in grave ritardo – ha spiegato Giannelli – Altre due criticità importanti sono quelle delle aule, perché gli enti locali non le hanno reperite ovunque, e l’assegnazione piena dell’organico, ovvero dei docenti da assumere per assicurare il servizio”.

“Se queste difficoltà non troveranno immediata soluzione, è oggettivamente difficile pensare che il termine del 14 settembre sia rispettato ovunque: è opportuno valutare, sulla base di accordi tra enti locali e consigli di istituto, la possibilità di ragionevoli differenziazioni locali”, ha concluso.

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