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Scuola, bandi per 5 miliardi: asili, mense e palestre

Imagoeconomica

Un nuovo decreto Semplificazioni entro la fine del mese ma soprattutto il piano per utilizzare 5 miliardi del Pnrr a favore della scuola e della ricerca. Ne ha parlato il premier Mario Draghi in conferenza stampa dopo la cabina di regia, in una settimana già molto intensa per la riforma del catasto e lo scontro con la Lega, peraltro ulteriormente rilanciato da Matteo Salvini, che in mattinata ha ribadito che il suo partito rimane nel Governo, aggiungendo però: “Si metta per iscritto che non si aumentano tasse. Patti chiari, amicizia lunga”. Draghi intanto tira dritto e annuncia che i Cdm sulle riforme proseguiranno a ritmo serratissimo, un paio a settimana, compreso appunto quello annunciato sulle Semplificazioni.

Oggi però toccava alla scuola, non a caso all’indomani dell’assegnazione del Premio Nobel per la Fisica all’italiano Giorgio Parisi, che Draghi ha ricordato in conferenza: “Oggi iniziamo questo percorso dall’istruzione, dalla formazione e dalla ricerca. Un po’ perché il piano deve disegnare l’Italia di domani di quelli che oggi sono giovani. E un po’ per lo straordinario evento di Parisi insignito del Nobel che ci ha fatto pensare alle nostre potenzialità”, ha detto il premier. Arrivano dunque gli investimenti: “Entro novembre siamo pronti a bandi per 5 miliardi – ha specificato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi -, un punto fondamentale per sostenere la ripartenza del Paese. Si tratta di 3 miliardi per asili e scuole infanzia, 400 milioni per le mense, 300 per le palestre, 800 per le scuole nuove e 500 per la ristrutturazione degli istituti”.

La ministra dell’Università e della ricerca, Maria Cristina Messa, ha invece illustrato le linee di intervento di competenza del proprio ministero le linee guida per gli investimenti in ricerca: i progetti di ricerca, ha detto, si inseriscono nelle aree di attività più innovative e aderenti alle sfide future del pianeta, come per esempio, rischi ambientali, scenari energetici del futuro, intelligenza artificiale e neuroscienze, biodiversità. Quanto alle riforme nei target entro il 2021 “sono tutte in via di approvazione”. Tra queste vi sono quella dei dottorati, per un migliore coinvolgimento delle imprese e centri di ricerca, l’introduzione di lauree abilitanti, che facilitino l’accesso all’esercizio delle professioni, la revisione delle classi di laurea, l’orientamento attivo nella transizione scuola università.

“Sono 6 miliardi di finanziamento, di cui 5 devono andare a bando entro la fine di quest’anno – ha annunciato la ministra –. Prevedono circa 60 progetti che passeranno questa fase di valutazione. Saranno riservati per il 40% a donne ricercatrici e gli enti che si manifesteranno per la formazione delle filiere dovranno dimostrare di avere all’interno un bilancio di genere o una valutazione sulla parità di genere”. Nella scelta dei centri di ricerca, ha aggiunto Draghi, “ci sarà terzietà e trasparenza”.

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