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Scudetto, il sabato della verità: derby di Torino e Lazio-Milan

Fc Juventus

Il sabato della verità. La 30esima giornata si apre con Juventus-Torino (ore 17.15) e Lazio-Milan (21.45), anticipi chiave nella corsa scudetto più interessante degli ultimi anni. Il derby della Mole, ma soprattutto la sfida dell’Olimpico, infatti, possono incidere enormemente sulla classifica, il tutto senza dimenticare l’Inter, spettatrice interessata con la speranza di rientrare nel giro. Insomma, la giornata odierna si preannuncia bollente e non solo per il caldo, altro fattore da tenere sempre in considerazione. Ne farà tanto in quel di Torino, dove bianconeri e granata si affronteranno nell’eterna sfida tra Golia e Davide.

A preoccupare Sarri, più che la squadra di Longo, apparsa in grande difficoltà nelle ultime partite, è proprio la temperatura, elevata all’ennesima potenza dall’orario pomeridiano. “Secondo me è penalizzante giocare a quest’ora e lo dico anche a livello di movimento calcistico italiano – ha dichiarato il tecnico bianconero -. Poi, da allenatore della Juventus, mi attengo alle decisioni e preparo i miei alla partita”. Fattore climatico a parte, c’è comunque da considerare l’enorme divario tecnico tra le due squadre, a cui bisogna anche aggiungere il differente momento psico-fisico. La Juventus infatti, dopo il brutto inizio in Coppa Italia, sembra aver ingranato la marcia giusta, almeno questo ci hanno detto le ultime partite, Genova su tutte.

Il Toro invece continua a stentare e solo le sconfitte di chi gli sta dietro lo mantengono in una situazione di (relativa) tranquillità: messa così, insomma, non sembrerebbe proprio esserci partita, ma Sarri sa bene che i suoi, per quanto forti, non possono permettersi eccessivi rilassamenti. “Il derby è sempre una partita più importante per il Torino che per la Juventus, quindi bisogna stare molto attenti – ha ammonito il tecnico –. Dobbiamo preparare la partita mentalmente molto bene per cercare di pareggiare il livello di motivazioni, altrimenti sarà complicatissima…”.

Squadra che vince non si cambia, o quantomeno non si stravolge, ecco perché Sarri, indipendentemente dall’imminente trasferta in casa del Milan di martedì, sembra orientato a confermare l’undici visto a Genova salvo l’eccezione Buffon, pronto così a battere il record di presenze in Serie A (648) attualmente detenuto da Maldini. Il 4-3-3 bianconero vedrà così Buffon in porta, Cuadrado, De Ligt, Bonucci e Danilo in difesa, Bentancur, Pjanic e Rabiot a centrocampo, Bernardeschi, Dybala e Ronaldo in attacco. Longo risponderà con un 3-5-2 con Sirigu tra i pali, Izzo, N’Kolou e Lyanco nel reparto arretrato, De Silvestri, Lukic, Rincon, Meité e Ansaldi in mediana, Belotti e Verdi coppia offensiva.

In serata, a risultato del derby in archivio, toccherà invece alla Lazio, attesa dalla delicata sfida contro il Milan. Le motivazioni pendono dalla parte di Inzaghi, su questo non c’è dubbio, ma Pioli, reduce dal passo falso di Ferrara, vuole approfittare delle assenze biancocelesti per riprendere la corsa all’Europa League. È innegabile però che i biancocelesti siano in grande difficoltà, non tanto a livello di risultati (dopo la sconfitta di Bergamo sono arrivate due vittorie con Fiorentina e Torino), quanto di uomini: questa sera, oltre ai soliti Leiva, Lulic e Luiz Felipe, mancheranno Immobile e Caicedo, entrambi per squalifica.

“Siamo abituati in questo periodo a vivere in emergenza, ma sono convinto che con qualsiasi modulo e uomini faremo un’ottima gara – il pensiero di Inzaghi. – La Lazio ha già vinto il suo scudetto, questi ragazzi stanno disputando una stagione grandissima. Prima centriamo la qualificazione matematica alla Champions, poi ragioneremo di gara in gara. Se possiamo accorciare sulla Juve prima dello scontro diretto? Non lo so, ci sono troppe variabili…”. Una di queste è il Milan, apparso in condizioni fisiche piuttosto buone anche a Ferrara, indipendentemente dal risultato finale. A ranghi completi i biancocelesti partirebbero certamente favoriti, così invece le differenze si assottigliano e in molti intravedono la possibilità del colpaccio.

“La Lazio, aldilà delle assenze di Immobile e Caicedo che sono giocatori importanti, è una squadra completa ed è in un grande momento, tatticamente e mentalmente – le parole di Pioli. – Si sta giocando lo scudetto, conosciamo le loro qualità, ma noi abbiamo fiducia nelle nostre. La classifica è corta e dobbiamo fare il meglio possibile, c’è bisogno di punti e non possiamo perdere energie mentali”. Partita aperta insomma, con Inzaghi costretto a tirare la coperta più che mai per presentare una squadra logica è competitiva. Il tecnico, per ovviare alle assenze sopraccitate, passerà al 3-5-1-1 con Strakosha in porta, Patric, Acerbi e Radu in difesa, Lazzari, Parolo, Cataldi, Milinkovic-Savic e Jony a centrocampo, Luis Alberto alle spalle dell’unica (nel vero senso della parola) punta Correa.

Qualche problema anche per Pioli che deve rinunciare a Castillejo, fermatosi a Ferrara per un problema muscolare: il tecnico però può consolarsi con Ibrahimovic, di nuovo abile e arruolato. Il 4-2-3-1 rossonero vedrà così Donnarumma tra i pali, Conti, Kjaer, Romagnoli e Hernandez nel reparto arretrato, Kessié e Bennacer in mediana, Saelemaekers, Paquetà e Calhanoglu sulla trequarti, Ibrahimovic in attacco.

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