La spinta al Toro stamane arriva dalla Cina. Il premier Li Kequiang ha assicurato che il Pil cinese quest’anno “non crescerà meno del 7 per cento”. Ovvero Pechino è pronta ad attivare stimoli economici per evitare che il rallentamento si traduca in recessione. Dopo queste parole l’indice di Shanghai segnala una crescita del 2,2%, grazie alla spinta delle grandi banche (Industrial & Commercial Bank +3,9% ad Hong Kong). In evidenza altri big asiatici: Samsung +2%, Nippon Steel + 2,7% dopo l’accordo sui prezzi con Toyota.
La situazione generale, insomma, resta fragile, ma i possibili focolai di crisi sembrano sotto controllo. Le rassicurazioni del governo cinese si aggiungono a due fattori rassicuranti:
1) Wall Street non cede al nervosismo, nonostante la tegola dei conti di McDonald’s –3% che confermano i problemi sul fronte dei consumi, sia negli Negli Stati Uniti ove, nonostante le novità nei menu e nelle campagne promozionali, le vendite sono cresciute solo dell’1%, che in Europa (- 0,1% le vendite, in forte flessione in Germania e Francia).
L’indice S&P chiude in rialzo dello 0,2% a quota 1695 dopo aver toccato nel corso della seduto in massimo a 1.697, ad un passo dalla soglia psicologica dei 1.700 punti. Invariato il Dow Jones +0,01%, Nasdaq +0,38%. E’ la conferma che Wall Street ha ormai recepito il messaggio della Fed: la politica monetaria espansiva non si cambia.
2) L’Europa scaccia l’incubo di una crisi politica portoghese in grado di mettere a rischio gli aiuti al Paese lusitano. In linea con il ruolo svolto da Giorgio Napolitano, il presidente portoghese Cavaco Silva (solo 75 anni, 13 in meno dell’inquilino del Quirinale) , è sceso in campo con la sua autorità in appoggio all’attuale coalizione di governo del premier, Pedro Passos Coelho, decidendo di non indire le elezioni anticipate. Silva ha sottolineato che in questo momento l’esecutivo “gode di un’inequivocabile maggioranza in Parlamento” e che, comunque, “non esistono alterntive politiche”.
I mercati dell’area euro rigraziano: il rendimento sul decennale portoghese è in calo al 6,19%. Il differenziale con il bund decennale tedesco si contrae di 43 punti base a quota 467, minimo delle ultime tre settimane. Scende di riflesso anche lo spread italiano (281 punti) e della Spagna.
La Borsa di Londra scende dello 0,1%, Parigi +0,37%, Francoforte è invariata.
Piazza Affari sale dello 0,68%.
TRIMESTRALI, OGGI TOCCA AD APPLE
La nota più rilevante della settimana sono i risultati della Corporate America. Almeno 150 aziende che fanno parte dell’indice S&P500 annunceranno da oggi a venerdì i conti del periodo aprile-giugno.
Oggi tocca ad una delle trimestrali più attese, quella di Apple.
La giornata clou sarà domani quando arriveranno i conti di Ford, Boeing, Caterpillar e Visa.
TLC, SCOPPIA LA GUERRA TEDESCA. E TI STA A GUARDARE...
Ieri i responsabili delle grandi tlc europee erano a Bruxelles a consulto con il commissario Neelie Kroes, più che mai decisa ad accelerare, attraverso la cancellazione del roaming, il processo di aggregazione del settore nel Vecchio Continente. Nelle stese ore si registrava un inatteso colpo di scena sul mercato tedesco delle tlc, il più importante d’Europa. Telefonica, secondo il Financial Times, ha acquisito dal “nemico” Carlos Slim proprietario dell’olandese Kpn il controllo di E-plus, il quarto operatore mobile tedesco. Grazie ad un pacchetto posseduto dalla stesas E-plus Telefonica supera la soglia del 50 per cento nella società in Deutsche Telefonica, il terzo gestore oltre Reno. In questo modo, i competitor sul mercato tedesco si riducono a tre: Deutsche Telekom, Vodafone (di recente rafforzata dall’acquisto di Kabel Deutschland) e l’abbinata Telefonica Deutschland ed e-Plus, presto fuse assieme . L’operazione ha due consegunze: a) accelerare il processo di concentrazione delle tlc europee, com’è negli auspici della commissione Ue; b) segna l’avvicinamento tra Slim e Telefonica (grande azionista di Telecom Italia), rivali in Sud America. A partire dal Brasile, principale mercato di Telecom Italia ferma ieri sulla parità.
FIAT, OGGI NASCE L’OLANDESE CNH INDUSTRIAL
Sotto i riflettori oggi l’assemblea olandese di Cnh, ultimo atto della fusione per incorporazione di Fiat Industrial. Dopo l’operazione Cnh Industrial chiederà l’ammissione a Wall Street (esordio previsto tra settembre ed ottobre) per poi chiedere una successiva quotazione secondaria a Milano.
Avanza Unicredit, una delle banche italiane con il maggior quantitativo di titoli di Stato italiani in portafoglio e il titolo sale del 2,5%. Intesa+1,8%, Ubi +1,1%. Sono in calo Pop.Milano -1,8% e MontePaschi-0,5%.
Sono arrivate ieri pagelle, per lo più positive, dagli analisti:
Mediolanum +1,6% grazie alla conferma del giudizio buy da parte di Deustche Bank che ha alzato il target price sul titolo a 6,5 euro.
Bene Saipem +2,52% dopo che Barclays ha alzato la raccomandazione sul titolo da equal weight ad overweight, con prezzo obiettivo confermato a 20 euro.
Equita Sim ha invece aumentato il target price su Fiat -0,08% da 4,7 a 5,9 euro (la raccomandazione resta hold).
Debole invce Buzzi Unicem +0,09%: Morgan Stanley ha ridotto il target price da 12,7 a 12,5 euro, confermando la raccomandazione equalweight.
In forte rialzo Fondiaria-Sai +4,6% dopo la richiesta di sequestro dei beni della famiglia Ligresti avanzata dal commissario ad acta, Matteo Caratozzolo, nominato dall’Ivass (ex Isvap) .
Generali +0,2