Quante sono le scorte a protezione di politici, autorità, magistrati, persone a rischio, quante le forze dell’ordine impegnate in tale servizio? Un odg accolto dal governo- che vede come primo firmatario il deputato leghista Raffaele Volpi- sollecita una “consistente riduzione” delle scorte, in modo da consentire una maggior presenza delle forze di polizia sul territorio. E il Viminale, nel dar conto della situazione, pur non precisando se e quanto il servizio sia stato ridimensionato, fornisce le cifre: sono oltre 600 le scorte, con un impiego di poco più di 2000 uomini. I dati sono aggiornati alla fine di aprile di quest’anno.
Il ministero dell’Interno premette che “per alcune cariche pubbliche di rilievo nazionale, in considerazione della connessa esposizione a rischio, i servizi di tutela sono, per espressa previsione normativa, assicurati anche per un periodo successivo al termine dell’incarico”.
Poi entra nel dettaglio del “volume” del servizio di scorta: a livello nazionale la protezione attivata coinvolge 552 scorte. Poi ci sono misure di tutela a livello locale: altre 44. Risultano poi ulteriori 43 servizi di protezione personale, valevoli in ambito locale, adottate dalle autorità provinciali di pubblica sicurezza. Dunque, 639 scorte. In totale, sono impegnati 2007 operatori delle forze dell’ordine: 939 della polizia, 681 carabinieri, 253 finanzieri, 134 uomini della polizia penitenziaria.
Per ovvi motivi, il Viminale non entra nei particolari su i beneficiari di tali protezioni. Ma evita anche di chiarire quanto sia il costo.