X

Scommesse ai tempi del Covid, tra gare virtuali e trading online

Online

E-sports, scommesse virtuali, campionato bielorusso. Ma anche ping pong, Grande Fratello e pure in Italia, sulla scia di quanto avvenuto negli Usa con il caso Robinhood, boom del trading online. Ecco come hanno risposto gli scommettitori (e i ludopatici) italiani al lockdown, e dunque allo stop della quasi totalità degli eventi sportivi normalmente in programma (e alla chiusura delle agenzie): continuando a puntare su tutto ciò su cui era possibile puntare, oppure dirottando l’interesse su altre forme di rischio, come il poker, il casinò o la finanza. Non siamo ai livelli degli States, dove il sito di Borsa online a zero commissioni, dedicato all’eroe Disney che rubava ai ricchi per dare ai poveri, è diventato la case history del momento, con il dirottamento di 13 miliardi di dollari dallo sport al trading.

Ma anche in Italia, comunque, prendendo ad esempio i dati della piattaforma IG Italia, l’attività di trading ha raggiunto dei livelli molto alti: l’aumento dei volumi è stato accompagnato da un incremento consistente della domanda che si è tradotta in un aumento del numero dei clienti attivi. I ricavi netti di IG nel terzo trimestre fiscale (dicembre 2019, gennaio-febbraio 2020) avevano sfiorato i 140 milioni di sterline: nel quarto trimestre, che corrisponde al periodo della quarantena (marzo-aprile-maggio) il dato non è ancora calcolato, ma è già certo che sarà superiore. Nei primi 36 giorni del quarto trimestre fiscale (dal 1° marzo al 5 aprile) IG, piattaforma a zero commissioni e prima in Italia per trading online con CFD (contratti per differenza), ha registrato un aumento del numero di clienti attivi su strumenti OTC a leva di 22.500 unità. Per dare un’idea, nel periodo giugno 2019-febbraio 2020, il numero era stato pari a 36.000.

Di conseguenza, è crollato nei mesi primaverili il volume d’affari dei siti di scommesse italiani. Anche se qualche movimento si è comunque visto. Intanto, perché a differenza che negli Stati Uniti, in Europa non tutti gli sport erano fermi: si è continuato a giocare il campionato bielorusso, la Vysshaya Liga, dove militano il Bate Borisov, squadra che spesso partecipa alla Champions League, e la Dynamo Brest, di cui è presidente onorario nientemeno che Diego Maradona. Se gli operatori di scommesse hanno avuto un calo del volume d’affari, di certo non può dirsi lo stesso dei casinò online; come era prevedibile immaginare, una buona fetta di scommettitori ha rivolto la propria attenzione ai giochi da casinò, quali slot machine e giochi del casinò live. Quanto esposto ci è stato confermato dal casino online Betnero.it, il quale ha registrato un incremento di ben il 30%. Da maggio inoltre è ripresa la ben più prestigiosa Bundesliga, il campionato tedesco che nel frattempo ha già incoronato il Bayern campione. E poi in giro per il mondo si è sempre giocato il ping pong. La diversificazione del gioco ha poi portato a esplorare strade di solito marginali: poker, casinò, ma addirittura i reality e i talent televisivi, come il Grande Fratello (andato in onda regolarmente anche in Italia, senza pubblico in studio) e Amici.

L’assenza di sport “veri” sui quali puntare qualche euro ha infine confermato una tendenza in realtà già esplosa da tempo: le scommesse virtuali. Un fenomeno che va distinto dagli e-sports (tornei sportivi sui videogiochi, che negli ultimi mesi hanno coinvolto anche i campioni reali di Formula 1 e Moto Gp, nel ruolo di loro stessi) e che è sintomatico di quanto possa essere profondo, praticamente infinito, questo mercato. Gli sport virtuali sono eventi creati da un sofisticato algoritmo, che nel caso del calcio permette ad esempio di scommettere su partite virtuali basate su un archivio di filmati di azioni reali della Serie A, che rendono l’esperienza di gioco verosimile. Esistono le scommesse virtuali anche sulle corse di cani e cavalli, con un’ampia programmazione giornaliera di eventi. Nei primi tre mesi di quest’anno, in parte già segnati dal lockdown, gli italiani hanno speso – nei punti gioco fisici – 60 milioni di euro. Nei primi 10 mesi del 2019, con tutte le agenzie aperte, erano stati spesi 226 milioni.

Related Post
Categories: Economia e Imprese