I lavoratori del porto di Felixstowe scioperano per la prima volta in oltre 30 anni. Si tratta del più grande polo marittimo e commerciale per container dell’Uk, che da domenica 21 agosto ha iniziato uno sciopero che si protrarrà per otto lunghi giorni. L’azione sindacale è stata organizzata nell’ambito di una richiesta per salari più alti in un contesto di inflazione alle stelle. La terra della Regina, infatti, è teatro di una delle più acute crisi del costo della vita della loro storia, con il tasso di inflazione che ha raggiunto il livello record da 40 anni a questa parte superando il 10% in luglio. Ma ancora non è arrivato il peggio. La Banca d’Inghilterra ha previsto che quest’anno supererà il 13%, il livello più alto fra i Pesi del G7, facendo precipitare l’economia britannica in una lunga recessione.
Lo sciopero, secondo quanto annunciato dalle stesse compagnie di navigazione, potrebbe compromettere seriamente il commercio e le catene di approvvigionamento, causando disagi e onde d’urto in tutto il Regno Unito e non solo.
Continuano gli scioperi in Uk contro l’aumento delle bollette
Il Regno Unito sta vivendo in questi giorni una nuova ondata di massicci scioperi nei trasporti, nelle poste, nei porti, il più grande movimento di sciopero degli ultimi decenni di fronte all’inflazione.
A incrociare le braccia in questo caso quasi 2.000 fra operatori di gru, di macchinari e altri lavoratori portuali nell’est dell’Inghilterra – che gestisce una media di 4 milioni di container l’anno da 2.000 navi che rappresentano più della metà del trasporto marittimo in entrata nel Paes – hanno abbandonato il lavoro già da domenica.
La vertenza ha sollevato il timore di problemi alla catena di approvvigionamento e giunge mentre il settore dei trasporti è già alle prese con le interruzioni del lavoro: sabato solo un treno su cinque ha circolato nel Regno Unito a causa di uno sciopero dei ferrovieri.
Anche i lavoratori delle poste hanno in programma uno sciopero di quattro giorni alla fine del mese, mentre il gigante delle telecomunicazioni BT ha recentemente affrontato il suo primo stop da decenni. I magazzinieri di Amazon, gli avvocati penalisti e i netturbini sono tra coloro che hanno scioperato nelle ultime settimane.
Sciopero Uk, i lavoratori di Felixstowe : “Salari più alti”
“L’azione di sciopero causerà enormi disagi e genererà forti scosse in tutta la catena di approvvigionamento del Regno Unito, ma questa controversia è interamente opera dell’azienda”, ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters Bobby Morton, responsabile nazionale per i porti del sindacato Unite, che rappresenta i lavoratori di Felixstowe in sciopero. “L’azienda ha avuto tutte le opportunità di fare ai nostri membri un’offerta equa, ma ha scelto di non farlo”, ha detto Morton.
Da parte sua, il porto di Felixstowe, che è di proprietà di CK Hutchison Holding Ltd, ha dichiarato in un comunicato di essere “deluso” che la protesta sia andata avanti e ha definito “equa” la sua offerta di aumenti salariali medi dell’8%. “Il porto offre un lavoro sicuro e ben retribuito e non ci saranno vincitori da questa inutile azione industriale”, ha aggiunto.
“I dock di Felixstowe sono estremamente redditizi. Le cifre più recenti mostrano che nel 2020 hanno realizzato 61 milioni di sterline (circa 72 milioni di euro) di profitti”, ha invece dichiarato la segretaria del sindacato Unite, Sharon Graham. “La sua casa madre, la CK Hutchison Holding Ltd, è così ricca che quello stesso anno ha distribuito 99 milioni di sterline di dividendi ai suoi azionisti. Credo quindi che sia in grado di dare ai lavoratori di Felixstowe un giusto incremento di salario”, ha aggiunto Graham.
La controparte imprenditoriale ha detto di aver chiesto al sindacato di sospendere lo sciopero e di sedere a un tavolo negoziale “per trovare una soluzione”.
Sciopero Uk: a rischio le catene di approvvigionamento
In collegamento da Felixstowe, Harry Fawcett di Al Jazeera ha dichiarato: “I lavoratori stanno lottando, come molti in tutto il Regno Unito, con questo dilagante aumento del costo della vita sia in termini di inflazione dei beni, ma anche di aumenti davvero spaventosi del costo del carburante per le case delle persone”.
Tuttavia, ha aggiunto, lo sciopero potrebbe peggiorare una situazione già precaria. In effetti, le prime conseguenze non hanno tardato ad arrivare: il gruppo marittimo Maersk, uno dei maggiori trasportatori di container al mondo, ha avvertito che l’azione avrebbe avuto un effetto significativo, causando ritardi operativi e costringendo l’azienda a modificare la propria flotta di navi.
“Si tratta di un porto di enorme importanza, soprattutto in termini di prodotti tessili, ma anche di tutti i tipi di prodotti che passano di qui”, ha dichiarato Fawcett. “Questa azione, ovviamente, renderà le catene di approvvigionamento ancora più vulnerabili e potrebbe essere un fattore di aumento dell’inflazione in futuro”.