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Sciopero taxi: sulle liberalizzazioni le auto bianche promettono l’inferno

Prosegue la mobilitazione in tutta Italia: taxi fermi a Milano, Napoli, Genova e Roma – Nel pomeriggio alcuni rappresentanti della categoria potrebbero essere ricevuti a Palazzo Chigi, dove i sindacati vorrebbero presentare una riforma alternativa – Bittarelli (Unitaxi): ” Se vogliono davvero il braccio di ferro, succederà l’inferno”.

Sciopero taxi: sulle liberalizzazioni le auto bianche promettono l’inferno

Sull’asfalto si legge ancora la scritta gialla “taxi”, ma i parcheggi sono deserti. Questo lo scenario che si presenta nelle maggiori città italiane, dove prosegue per il sesto giorno consecutivo la mobilitazione dei tassisti. Nel mirino c’è naturalmente il progetto di liberalizzazione del settore messo a punto dal governo Monti. Il provvedimento sarà incluso nel decreto legge che l’Esecutivo si appresta a varare questa settimana. Ma gli autisti delle auto bianche non mollano. Anzi, sono sempre più agguerriti. Se ne sono accorti gli automobilisti di Roma, Milano, Napoli e Genova, immersi in un traffico decisamente più caotico del normale.

La situazione più calda si registra com’è ovvio nella capitale. Qui i tassisti hanno indetto una nuova assemblea al Circo Massimo, ormai eletto a quartier generale della protesta. Alle 15 alcuni rappresentanti della categoria potrebbero essere ricevuti a Palazzo Chigi, dove sottoporranno all’Esecutivo una proposta alternativa per riformare il settore. E a giudicare dalle premesse, i toni della discussione non saranno affatto pacati.

“Se ieri sera il Governo ci ha solo ascoltato allora scateniamo la guerra – tuona Loreno Bittarelli, leader del sindacato Unitaxi -. Se è stata solo un’audizione, allora faremo sentire le nostre ragioni. Se vogliono davvero il braccio di ferro, succederà l’inferno. Oggi pomeriggio ci incontreremo nuovamente con il Governo e formuleremo le nostre proposte e non è possibile che il governo non ci ascolti. Ci sono delle liberalizzazioni che è giusto si facciano, per esempio, quelle sui servizi finanziari, sull’energia, sulle banche che porterebbero davvero dei benefici ai cittadini, ma queste saranno fatte con il piumino. Fare di tutta un’erba un fascio è una cazzata”.

Un’inattesa concessione arriva invece sul fronte dello scontrino fiscale: “Se il Governo ce lo chiede lo emettiamo – ha concesso Bittarelli -. Ma tenga presente che siamo l’unica categoria che paga l’Iva sui beni strumentali. Per noi l’Iva è un costo”.

Intanto, ancora a Circo Massimo, la frangia più fondamentalista del popolo-tassista si è prodotta nell’esibizione di striscioni su cui campeggiano affermazioni di questo tipo: “Monti come Schettino. Una manovra omicida, arrestatelo”. Fortunatamente c’è anche qualcuno che sdrammatizza: “Monti, Dio t’assista”.

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