Secondo l’Autorità di garanzia sugli scioperi, intervenuta pubblicamente sul caso, il fermo nazionale dei taxi, annunciato dai sindacati dei tassisti per il 23 gennaio (in aperta protesta contro le proposte di liberalizzazione del governo Monti che andrebbero ad aumentare il numero delle licenze concesse, abbassando notevolmente il valore di quelle preesistenti), sarebbe illegittimo.
Nella nota diffusa oggi dall’Authority si legge che il diritto di sciopero, proprio per poter essere esercitato con efficacia, “è soggetto a talune limitazioni: tali sono, ad esempio, le regole sul preavviso, la durata dell’astensione, la garanzia delle prestazioni di un servizio minimo e delle fasce notturne. Pertanto non potrebbe essere considerato legittimo un blocco totale del servizio“. Nel prosieguo della nota l’Autorità di garanzia sugli scioperi, che nei giorni scorsi ha anche inviato una nota ai soggetti proclamanti invitandoli a seguire tutte le misure di legge a tutela dei cittadini, si è inoltre dichiarata “disponibile a proporsi, come sede di mediazione e di confronto” tra le parti in causa, nell’intento di giungere ad una risoluzione condivisa della vicenda.