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Sciopero benzinai: revocato il secondo giorno di chiusura dei distributori e fine delle agitazioni

Dopo l’incontro di oggi pomeriggio al ministero delle Imprese e del Made in Italy i sindacati revocano il secondo giorno di sciopero, ma accusano il Governo: “Inutile consigliare ragionevolezza e concretezza”

Sciopero benzinai: revocato il secondo giorno di chiusura dei distributori e fine delle agitazioni

Revocato il secondo giorno di sciopero dei benzinai. La novità arriva dopo il faccia a faccia di oggi pomeriggio tra i sindacati – Faib, Fegica e Figisc – e il Governo al ministero delle imprese e del Made in Italy. La protesta, cominciata alle 19 del 24 gennaio sarebbe dovuta durare 48 ore, ma nel corso del meeting di oggi pomeriggio le organizzazioni dei benzinai hanno accettato di revocare la seconda giornata di protesta. Lo sciopero a questo punto terminerà alle 19 di oggi in città e alle 22 sulle autostrade, nonostante le sigle abbiano confermato le durissime accuse rivolte al Governo.

Sciopero Benzinai: revocato il secondo giorno di protesta

“Fegica e Figisc Confcommercio hanno revocato la seconda giornata di sciopero “a favore degli automobilisti non certo del governo”, fanno sapere le due sigle in una nota congiunta.

La revoca, infatti, non arriva in seguito ad un accordo tra le parti, bensì l’esatto contrario: “Le proposte emendative avanzate dal Governo al suo stesso decreto non rimuovono l’intenzione manifesta di individuare i benzinai come i destinatari di adempimenti confusi, controproducenti oltreché chiaramente accusatori“, sostengono i sindacati, secondo cui “appare ormai chiaro che ogni tentativo di consigliare al Governo ragionevolezza e concretezza non può o non vuole essere raccolto. Per questa ragione anche insistere nel proseguire nell’azione di sciopero, utilizzata per ottenere ascolto dal Governo, non ha più alcuna ragione di essere. Tanto più che uno degli obiettivi fondamentali, vale a dire ristabilire la verità dopo le accuse false e scomposte verso una categoria di lavoratori, è stato abbondantemente raggiunto”.

I cittadini italiani, “hanno perfettamente capito. È, quindi, a loro, ai cittadini che i benzinai si rivolgono, non certo al Governo, revocando il secondo giorno di sciopero già proclamato, eliminando ogni possibile ulteriore disagio, a questo punto del tutto inutile. I distributori, quindi, riapriranno già da questa sera. Il confronto a questo punto si sposta in Parlamento dove i benzinai hanno già avviato una serie di incontri con tutti i gruppi parlamentari perché il testo del decreto cosiddetto trasparenza raccolga in sede di conversione le necessarie modifiche”

I motivi della protesta

A scatenare l’ondata di proteste e il conseguente sciopero è stato l’ok al decreto “Trasparenza” che obbliga i distributori ad esibire un cartello che mostra agli automobilisti i prezzi medi regionali dei carburanti. Un obbligo che il Governo interpreta come un invito alla trasparenza (nomen omen), ma che i benzinai vedono come un abuso, soprattutto dopo le accuse ricevute da esponenti dell’Esecutivo che avevano parlato di “speculazione sui prezzi” da parte di alcuni operatori. Calcolatrice alla mano, è stato subito chiaro che a incidere sull’aumento dei prezzi di benzina e diesel era stata invece la decisione del Governo di eliminare il taglio delle accise imposto dal Governo Draghi allo scopo di calmierare i prezzi.

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