Da questa sera inizia lo sciopero dei benzinai italiani, che incroceranno le braccia per tre giorni. La protesta risparmierà soltanto Liguria e Toscana, le regioni colpite dalla recente alluvione.
“A partire dalle ore 19.00 dell’8 e fino alle ore 07.00 del 11 novembre sulla viabilità ordinaria e a partire dalle ore 22.00 dell’8 e fino alle ore 06.00 del 11 novembre sulla viabilità autostradale“, tutti i distributori di benzina rimarranno chiusi, come segnalano dal Coordinamento Nazionale Unitario di Faib Confesercenti e Fegica Cisl.
Altri disagi in arrivo quindi per gli automobilisti italiani, già olpiti nelle ultime settimane dagli ennesimi rincari sui prezzi dei carburanti. Ormai sono ridotte al lumicino le speranze di vedere arrivare un accordo in extremis tra il governo e le associazioni di categoria, che da anni richiedono una riforma della distribuzione per abbattere i costi. Ad oggi, i benzinai devono riversare nelle casse dello Stato quanto introitato pagando tasse e Iva, perciò chiedono un bonus che li tuteli.
Il quadro che emerge dal monitoraggio di quotidianoenergia.it segnala che, a livello Paese, il prezzo medio praticato della benzina (in modalità servito) va oggi dall’1,626 euro/litro degli impianti Eni all’1,639 di quelli Tamoil (no-logo a 1,538). Per il diesel si passa dall’1,540 euro/litro di Eni ed Esso all’1,546 di Q8 (no-logo a 1,448). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,723 euro/litro di Eni e lo 0,733 di Shell (no-logo a 0,717).
Quanto agli ultimi rincari, Esso ha aumentato i prezzi raccomandati della benzina di 0,5 centesimi e quelli del diesel di 1 centesimo, mentre TotalErg è intervenuta sul solo gasolio con un micro-ritocco di 0,3 centesimi.
