Benzinai in sciopero da stasera e per le prossime 48 ore su autostrade, tangenziali e raccordi. Uno stop che rischia di mettere in ginocchio il trasporto merci, ma anche quello privato già ridotto ai minimi a causa delle restrizioni relative all’emergenza coronavirus.
SCIOPERO BENZINAI: LE MOTIVAZIONI
Dopo le proteste di marzo – rientrate in extremis – la categoria torna sul piede di guerra e annuncia uno sciopero di 48 ore per mercoledì 13 e giovedì 14 maggio. A proclamare la protesta sono i sindacati Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio che invitano i benzinai a scioperare contro le condizioni di emergenza economico-sanitaria nella quale “continuano a essere lasciate le imprese di gestione”.
“Davvero incomprensibile l’atteggiamento indifferente e sordo del Governo, rispetto ad impegni rimasti lettera morta, assunti all’interno di un tavolo negoziale che non si riunisce colpevolmente da oltre un mese”, si legge nella nota congiunta delle associazioni sindacali. “Non è certo chiudendosi al confronto o sperando che ciascuno – individuo o categoria – se la cavi da sé, con ogni mezzo trovi a sua disposizione, più o meno consentito, che si può contribuire a costruire per il Paese una uscita governata dalla crisi”.
Non solo, i sindacati avvertono che, senza “un cambiamento di rotta del Governo,la protesta e le chiusure per sciopero sono destinate ad estendersi nelle prossime settimane anche al resto della rete distributiva”.
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SCIOPERO BENZINAI 13-14 MAGGIO: GLI ORARI
Lo sciopero, come detto, comincerà alle 22.00 di martedì 12 maggio e si concluderà alla stessa ora di giovedì 14 maggio. 48 ore di protesta che rischiano di mettere in ginocchio i trasporti, creando non pochi disagi a cittadini e lavoratori.
SCIOPERO BENZINAI: LE INFORMAZIONI
Lo sciopero interesserà gli impianti presenti sulla rete autostradale, sulle tangenziali e sui raccordi. Esclusi invece gli impianti presenti sulle reti di viabilità ordinaria.
Le proteste dei sindacati di categoria vanno avanti da mesi. Lo scorso 25 marzo le associazioni avevano infatti annunciato la chiusura degli impianti, denunciando di essere stati “dimenticati” dal Governo. “Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio”, avevano spiegato i gestori di carburanti. All’epoca, dopo un tour de force di incontri si riuscì a scongiurare lo sciopero grazie all’intervento dell’Autorità di Garanzia sugli Scioperi e del Governo.
Stavolta però lo sciopero sembra destinato a diventare realtà, nonostante le proteste dei consumatori. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale dei Consumatori, afferma che “In questo grave momento per il Paese, uno sciopero dei benzinai, infatti, non solo è un atto inaccettabile, ma contrario alla regolamentazione del settore dei carburanti, che prevede che le agitazioni, quand’anche fossero già regolarmente in corso, devono essere sospese in caso di avvenimenti eccezionali di particolare gravità, come l’emergenza che sta vivendo il Paese per via del Coronavirus”.