Il 29 novembre 2024 si prepara a essere un altro venerdì da incubo per i trasporti: un lungo sciopero generale coinvolgerà migliaia di passeggeri. A partire dalle 21 di giovedì 28 novembre e per le successive 24 ore, i sindacati Cgil e Uil hanno proclamato una protesta contro una Legge di Bilancio che definiscono “inadeguata” per risolvere i problemi economici del Paese. La protesta coinvolgerà tutti i lavoratori dei settori pubblici e privati, con particolare impatto su sanità, scuola e trasporto: aereo, marittimo e locale, inclusi bus, tram e filobus ma con l’eccezione delle ferrovie (già coinvolto nello sciopero del 24 novembre). Anche se nel caso dei trasporti la durata della protesta è stata dimezzata da Matteo Salvini tramite precettazione, ma i sindacati hanno subito annunciato ricorso al Tar.
Salvini precetta lo sciopero di venerdì 29 novembre: che succede ora?
La Commissione di garanzia, preoccupata per le ripercussioni sui diritti dei cittadini, ha chiesto di ridurre lo sciopero a sole quattro ore, mettendo in guardia contro il rischio di gravi disagi alla mobilità. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, ha accolto questa richiesta, ma i sindacati hanno confermato lo sciopero di 8 ore. Dopo un incontro a vuoto con i sindacati, Salvini ha firmato la precettazione, limitando così la durata dello sciopero. I sindacati, capeggiati da Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, hanno annunciato un ricorso al Tar per difendere il diritto a uno sciopero completo, pur mantenendo le fasce di garanzia.
Se l’ordinanza non verrà rispettata, i lavoratori rischiano multe tra i 500 e i 1.000 euro al giorno, mentre i sindacati potrebbero essere colpiti da sanzioni ben più salate, da 2.500 a 50mila euro al giorno. Il ricorso al Tar non sospende automaticamente l’efficacia dell’ordinanza, ma il tribunale potrebbe decidere di fermarla se ritiene che violi i diritti costituzionali. Nel 2023, un ricorso simile non ha avuto successo, costringendo i sindacati a ridurre lo sciopero a 4 ore. Ora, dopo la protesta, la Commissione di Garanzia potrebbe avviare una procedura di valutazione, con multe fino a 100mila euro se le disposizioni non saranno rispettate.
Sciopero aerei 29 novembre, ben 41 voli cancellati da Ita Airways: ecco l’elenco
Molti operatori aeroportuali, tra cui i lavoratori di terra degli scali di Milano Linate, Milano Malpensa e Venezia, si uniranno allo sciopero. E non saranno soli: si uniranno alla protesta anche le compagnie aeree, come la compagnia di bandiera Ita Airways, che ha annunciato la cancellazione di 41 voli nazionali tra venerdì 29 e sabato 30 novembre, con 39 di questi previsti solo per la giornata di venerdì. Per chi ha acquistato i biglietti, c’è una buona notizia: sarà possibile modificare la prenotazione senza penali. Inoltre, se il volo viene cancellato o subisce un ritardo superiore a 5 ore, si potrà chiedere il rimborso completo entro il 4 dicembre. Qui, l’elenco dei voli cancellati.
Lo sciopero di Wizz Air e Volotea: cosa sappiamo
Anche il personale navigante di Wizz Air parteciperà alla protesta, richiedendo migliori condizioni lavorative e salariali. Sono a rischio numerose tratte, tra cui voli da Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Bergamo Orio al Serio, Venezia e Napoli. Al momento, secondo le informazioni fornite dall’Enac, sono garantiti solo i voli verso le isole. Per quanto riguarda i voli garantiti durante lo sciopero, saranno operativi i seguenti: WMT 6549 da Catania (LICC) a Verona (LIPX), WMT 6550 da Verona (LIPX) a Catania (LICC) e WMT 6391 da Malpensa (LIMC) a Jeddah (OEJN).
Le compagnie low cost, come Volotea, sono meno chiare nelle comunicazioni, ma avvertono che i voli potrebbero subire modifiche o ritardi. Come sempre in caso di sciopero, è consigliato consultare il sito della compagnia per verificare lo stato del volo e, in caso di cancellazione, evitare di recarsi in aeroporto, procedendo direttamente con la richiesta di modifica o rimborso online.
A causa dello sciopero previsto, molti voli di Ryanair potrebbero essere cancellati o subire ritardi. Sebbene non sia ancora chiaro quali voli saranno coinvolti, si prevede che i principali aeroporti italiani, come Catania, Napoli, Torino, Malpensa, Linate, Fiumicino e Ciampino, potrebbero subire i maggiori disagi. I passeggeri sono invitati a consultare il nostro articolo per informarsi sui propri diritti e sulle modalità per ottenere assistenza e rimborsi qualora Ryanair non adempia ai suoi obblighi.
Sciopero aerei 29 novembre: i voli garantiti
Anche se lo sciopero durerà 24 ore (dalle 00.01 alle 24.00), l’Enac ha stabilito che, per il settore aereo, ci sono fasce orarie garantite: voli da e per l’Italia devono essere operativi tra le 7.00 e le 10.00 e tra le 18.00 e le 21.00. Inoltre, saranno garantiti anche i voli nazionali già in volo al momento dell’inizio dello sciopero, nonché quelli internazionali con orario di arrivo previsto entro 30 minuti dall’inizio della protesta.
Diritti dei passeggeri: si può chiedere il rimborso?
In caso di cancellazioni o ritardi, i passeggeri hanno il diritto di chiedere un rimborso completo del biglietto o di essere riprenotati su un volo alternativo. Inoltre, se il volo è cancellato o subisce un ritardo superiore a 5 ore, i passeggeri possono richiedere il rimborso contattando la compagnia aerea. Ita Airways, ad esempio, fornirà assistenza immediata (vitto, alloggio, trasporti sostitutivi) a chiunque documenti le proprie spese con ricevute e scontrini, in conformità con il regolamento CE 261/2004.