Un altro giorno, un’altra ondata di scioperi nel Regno Unito. Con l’avvicinarsi del Natale infermieri, ambulanze, addetti ai controlli aeroportuali, lavoratori delle poste e delle ferrovie – e chi più ne ha ne metta – hanno messo in atto il più grande sciopero degli ultimi decenni. Un insieme di vertenze individuali in vari settori si è coagulato in una più ampia sensazione che qualcosa sia andato (e stia andando) storto in Gran Bretagna, con i lavoratori che affermano che la loro retribuzione, le loro condizioni e la loro capacità di fornire servizi essenziali sono state compromesse da anni di tagli e sotto investimenti.
In Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord sono tornati in strada 100mila infermieri aderenti al sindacato della Rcn (Royal College of Nurses) con lo slogan “gli applausi non ci pagano le bollette”. Oggi, mercoledì 21 dicembre, e a raffica il 28 dicembre, lo sciopero che più preoccupa il governo britannico e l’intera nazione: quello di paramedici e personale delle ambulanze, una vertenza particolarmente aspra che porterà ulteriore scompiglio in un sistema sanitario pubblico già devastato. Tuttavia, più che sedersi al tavolo dei negoziati sull’incremento dei salari, il governo britannico ha cercato di prepararsi al peggio con un piano di emergenza che prevede l’intervento di 1.000 militari pronti a mettersi alla guida delle ambulanze, accompagnati da altrettanti volontari. L’esercito potrebbe essere dispiegato anche all’interno degli aeroporti principali per rimpiazzare il personale della Border Force ai controlli di sicurezza nei giorni tra il 23 e il 26 dicembre, tra i più caotici dell’anno.
Regno Unito, chi è in sciopero?
Lo sciopero degli autisti delle ambulanze – la prima azione di questo tipo dal 1990 – che chiedono un aumento di stipendio in linea con l’inflazione, arriva dopo che migliaia di infermieri hanno scioperato il 15 e il 20 dicembre.
Non sono solo i servizi sanitari e di emergenza a essere colpiti; praticamente tutte le forme di trasporto sono state in qualche modo interessate dallo sciopero o si prevede che lo saranno nelle prossime settimane, così come l’istruzione, il sistema giudiziario penale, il servizio postale e una serie di altri settori.
Gli scioperi delle ferrovie infuriano da diversi mesi e spesso dominano le prime pagine dei giornali del Regno Unito. Il sindacato RMT – che rappresenta soprattutto guardie, esaminatori di biglietti e personale addetto alla manutenzione – ha indetto una serie di scioperi, anche durante il periodo natalizio. Anche l’ASLEF, che rappresenta i macchinisti, ha programmato azioni di protesta a gennaio. I lavoratori delle ferrovie chiedono una migliore retribuzione e una maggiore sicurezza del posto di lavoro.
I lavoratori postali della Royal Mail, che ora è un’azienda privata, sono in sciopero prima di Natale, con ripercussioni sulle consegne durante il periodo festivo.
I lavoratori della Borer Force del sindacato dei servizi pubblici e commerciali (PCS) scioperano per otto giorni durante le festività. Gli scioperi interesseranno l’aeroporto di Londra Heathrow e gli hub di Londra Gatwick, Manchester, Birmingham, Cardiff e Glasgow. Anche gli addetti ai bagagli hanno scioperato e gli autisti di autobus di Londra hanno programmato una serie di scioperi per tutto il mese di dicembre. Diversi sindacati degli insegnanti stanno consultando i propri iscritti in merito allo sciopero, dopo che le offerte salariali sono state rifiutate. Il mese prossimo è già previsto uno sciopero nazionale degli insegnanti in Scozia. Gli avvocati penalisti hanno scioperato all’inizio dell’inverno, prima di votare per accettare un’offerta salariale e porre fine all’azione.
Perché gli scioperi stanno interessando la Gran Bretagna?
Ciascuna forza lavoro ha lamentele specifiche del proprio settore, ma l’ondata di scioperi deve essere vista anche alla luce della lunga stagnazione economica e sociale del Regno Unito, che ha lasciato i lavoratori alla disperata ricerca di un accordo migliore.
La crisi del costo della vita e l’impennata dell’inflazione hanno peggiorato la situazione. A farne le spese sono in particolare i lavoratori del settore pubblico britannico. La crescita media delle retribuzioni nel settore privato è stata del 6,9% a metà del 2022, rispetto al 2,7% del settore pubblico.
Tuttavia, per molti lavoratori in sciopero, la rabbia risale ancor prima dell’attuale crisi economica.
Da quando il programma di austerità dell’ex primo ministro David Cameron ha visto tagliare i bilanci dei servizi pubblici, i dipendenti hanno lamentato il declino di molte agenzie locali britanniche e delle reti di sicurezza istituzionali.
I finanziamenti per i comuni e le scuole sono crollati nel corso degli anni 2010, un decennio di declino che, secondo i critici, ha frenato la Gran Bretagna, lasciando una ferita aperta nei servizi su cui genitori, bambini e cittadini fanno affidamento ogni giorno.
Le scosse di assestamento della Brexit e la pandemia di Covid-19 hanno ulteriormente stretto i cordoni della borsa.
Per non parlare dell’instabilità politica. La Gran Bretagna è al suo quinto primo ministro in sei anni e un programma finanziario disastroso presentato dall’ex primo ministro Liz Truss ha fatto crollare le speranze di molti britannici.
Scioperi Regno Unito: è già successo in passato
Questa ondata di scioperi è la più grande che abbia colpito la Gran Bretagna da un decennio a questa parte, e l’elevato numero di servizi colpiti ha suscitato paragoni con quelli del 1978-1979.
Quel periodo seguì aspre dispute salariali tra il governo e il settore pubblico e privato; dopo la sua vittoria alle elezioni del 1979, il primo ministro Margaret Thatcher condusse una battaglia ampiamente vittoriosa con molti dei sindacati britannici, riducendone fortemente il potere.
Cosa significano gli scioperi per il governo?
Il governo del primo ministro Rishi Sunak afferma di non potersi permettere le richieste salariali avanzate dai sindacati del settore pubblico. Nel caso degli scioperi ferroviari, ha affermato che spetta alle compagnie ferroviarie private risolvere le controversie – nonostante il governo controlli i cordoni della borsa, avendo anche salvato la rete durante la pandemia di Covid-19.
Ma i continui disservizi sono un grosso grattacapo per Sunak, che ha preso il posto di Truss con la promessa di un approccio più ragionevole e sobrio all’economia britannica in affanno.
Il leader laburista dell’opposizione Keir Starmer ha attaccato Sunak sullo sciopero degli infermieri in Parlamento la scorsa settimana, dicendogli che “l’intero Paese tirerebbe un sospiro di sollievo” se fermasse lo sciopero trovando un accordo. Il suo partito, che ha legami storici con diversi sindacati, sta camminando su una linea delicata per quanto riguarda gli scioperi; Starmer ha rifiutato di sostenere esplicitamente le richieste dei sindacati, ma ha indicato i loro scioperi come prova che i conservatori hanno bloccato l’economia.
Il nuovo inquilino di Downing Street ha ribadito da parte sua la linea della fermezza dell’esecutivo nei confronti di questi scioperi. Insistendo d’esser pronto a negoziare, ma solo sulla base di adeguamenti ritenuti sostenibili per il bilancio dello Stato.
Queste argomentazioni saranno ulteriormente messe alla prova durante il periodo natalizio e nel nuovo anno, e l’opinione pubblica sarà fondamentale per rafforzare la mano del governo o per costringerlo al tavolo delle trattative, visto che il consenso popolare per ora sta giocando a favore dei sindacati.