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Scintille Fiat e febbre da merger per pharma e tlc: attesa per i posti di lavoro negli Usa

Crescono le vendite della Fiat grazie a Chrysler: attesa per il business plan che sarà presentato martedì a Detroit – Sale la febbre da merger: occhi puntati su Pfizer e Alstom ma anche il mondo delle telecomunicazioni è in fermento – Londra vola e la sterlina pure – I mercati aspettano con ansia il dato americano sui posti di lavoro – Mps tenta la riscossa.

Scintille Fiat e febbre da merger per pharma e tlc: attesa per i posti di lavoro negli Usa

L’ora X scatterà alle 14 e 30 italiane, quando sarà reso noto il dato sui posti di lavoro creati ad aprile dall’economia Usa. La previsione parla di 215 mila nuovi occupati: sarebbe, se confermato, il miglior risultato da novembre. Nell’attesa, le Borse segnano il passo.

Tokyo (-0,28%) chiude la settimana in ribasso. I listini cinesi, chiusi per festività, non hanno potuto reagire ai nuovi segnali negativi in arrivo da Pechino.

In equilibrio Wall Street, sostenuta dai titoli internet e dai dati di vendita dell’auto. L’indice S&P 500 ha chiuso a -0,01%, Dow Jones -0,13%. Meglio il Nasdaq (+0,31%), grazie alla performance dei conti trimestrali di Yelp (+13%) che hanno fatto da traino per Netflix (+5,7%) e TripAdvisor (+4,4%). Facebook sale del 3,7%.

Deludono però i dati sui nuovi clienti di Linkedin pubblicati dopo la chiusura. Il titolo scende da 161, a 155 dollari nel dopo Borsa. Continua la discesa del greggio, al di sotto dei 100 dollari (99,48 al barile). Ottima performance ieri per la Borsa di Londra (+0,43%), unico grande mercato aperto in Europa.

Mercoledì Francoforte (+0,20%) aveva chiuso in terreno positivo a differenza di Parigi (-0,23%). Piazza Affari aveva segnato una perdita dello 0,88%. 

L’ECONOMIA INGLESE PRENDE IL VOLO. LA STERLINA PURE

Nonostante la festività, ieri sono stati pubblicati alcuni rilevanti indicatori macro. Rallenta ancora l’economia cinese. Torna a correre la locomotiva americana. Londra ingrana la sesta marcia. Ecco il responso degli indici Pmi che misurano l’andamento dell’attività manifatturiera:

– Pechino frena a quota 50,4, poco sopra la linea di confine tra espansione e stagnazione; 

– l’indice americano sale invece oltre le previsioni a quota 54.9. Aumentano più del previsto anche le richieste di lavoro. Secondo il raider Daniel Loeb, uno dei gestori hedge più aggressivi, Wall Street stavolta non rispetterà la tradizione che suggerisce di “vendere a maggio”: le prospettive, segnala nella sua lettera ai clienti, sono molto positive. 

– I dati più rilevanti di ieri riguardano però la Gran Bretagna: l’indice Pmi sale da 55,8 a 57,3, ai massimi da 5 mesi; la forbice tra i tassi inglesi e i Bund tedeschi è ai massimi da 15 anni. La sterlina, intanto, prende il volo, toccando il record sul dollaro da cinque anni, a quota 1,6884.

FIAT IN POLE, GRAZIE ALLE VENDITE CHRYSLER 

Giornata positiva per l’auto Usa, sull’onda delle vendite di aprile in crescita dell’8% rispetto ad un anno fa. Gm sale del 2%, Ford +0,6% nel giorno dell’annuncio della successione ad Alan Mulally. Dal primo luglio a guidare il gruppo di Detroit sarà Mark Fields, 53 anni, dal 2012 chief operational officer dell’azienda.

Ottime le notizie per Fiat Chrysler. Il gruppo ha venduto ad aprile negli Stati Uniti 178.652 unità con un aumento del 14 per cento rispetto alle 156.698 unità dello stesso periodo nel 2013. I marchi Jeep, Dodge, Ram Truck e Fiat hanno tutti incrementato le vendite rispetto allo stesso mese del 2013, con il Gruppo che segna il miglior aprile dal 2007 e il quarantanovesimo mese consecutivo di crescita.

Oggi saranno comunicati i dati delle vendite europee. Intanto cresce l’attesa per il business plan del gruppo che sarà presentato martedì a Detroit.

FEBBRE DA MERGER PER PFIZER E ALSTOM. TLC IN FERMENTO

Riflettori accesi oggi sulle due partite più importanti: la sfida tra Ge e Siemens per Alstom e la ripresa delle trattative tra Pfizer ed Astra Zeneca rivelata da The Wall Street Journal.

Dietro il boom della sterlina, dicono i trader, c’è anche la fame dei pound necessari per chiudere l’acquisto del gruppo inglese da parte del colosso Usa del pharma, un deal assai complesso anche per motivi fiscali. Il colosso Usa, infatti, pur mantenendo il quartier generale a New York, intende con l’occasione acquisire la nazionalità britannica per sfruttare le migliori condizioni praticate da Londra per le società che investono in R&S.

Il fisco non c’entra invece nell’acquisto da parte della nipponica Suntory del Bourbon Jim Beam, un’operazione da 16 miliardi di dollari che catapulta il gruppo giapponese al terzo posto nella classifica mondiale dei drinks.

In grande fermento anche le tlc. At&t , secondo Wsj, sta trattando l’acquisto di Direct tv. In Europa mercoledì hanno preso il volo i titoli degli ex incumbent: Orange +4%, Deutsche Telekom +2,4%. A Milano Telecom Italia +2,8% è stata la miglior blue chip.

OGGI I CONTI DI TENARIS, MPS TENTA LA RISCOSSA

In Piazza Affari si profila oggi una seduta a bassa intensità di volumi. Ma non mancano alcuni appuntamenti di rilievo. Tra gli avvenimenti di oggi spicca anche la conference call di Tenaris dopo l’approvazione dei conti del primo trimestre. Per quanto riguarda il listino, riflettori su Monte Paschi -4% mercoledì dopo la decisione di portare la prossima ricapitalizzazione a 5 miliardi di euro, dai 3 miliardi inizialmente previsti.

Merita un occhio di riguardo anche Bpm alla vigilia dell’aumento di capitale che partirà lunedì. Riflettori anche su Ansaldo Sts (+3,6% mercoledì), indirettamente collegata alla vicenda Alstom. La società francese, dopo la vendita della divisione energia, potrebbe puntare all’acquisto della controllata Finmeccanica-0,1%.

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