Il diritto di sciopero dei lavoratori è sacrosanto e non è in discussione, ma le modalità e i tempi del suo esercizio sì che si possono discutere e criticare. Negli anni Cinquanta il grande leader della Cgil, Giuseppe Di Vittorio, parlava addirittura di scioperi alla rovescia. Vi pare giusto che un venerdì sì e l’altro pure i sindacati dei trasporti paralizzino la circolazione dei mezzi pubblici, siano essi tram e autobus o anche treni e metrò? Se lo fanno i sindacatini autonomi non c’è da stupirsi. Lo stile dei Cobas è quello, ma che i sindacati Cgil e Uil dei trasporti non si rendano conto che uno sciopero dei mezzi pubblici in orari da lavoro danneggia soprattutto le fasce più povere della popolazione, quelle che non girano in auto e men che mai possono permettersi un taxi, è semplicemente scandaloso. E lo è ancor di più se allo sciopero degli autisti dell’Atac, la dissestata municipalizzata dei trasporti pubblici di Roma, partecipa, ancorché un po’ mimetizzata tra la gente, la segretaria del Pd, Elly Schlein. Ma pensa davvero che, facendo di tutti gli scioperi un fascio, si costruisca l’alternativa al Governo Meloni? Che triste illusione. Poi la segretaria del Pd non si meravigli se le fasce più deboli della popolazione non partecipano al voto, o votano per la destra o per il Cinque Stelle. Che errore, Elly. Pensaci.
Schlein, che errore andare allo sciopero degli autisti dell’Atac: non lo sai che quella lotta danneggia i più poveri?
Gli scioperi del venerdì dei trasporti pubblici, che paralizzano le città, profumano di Cobas e sono visti come il fumo negli occhi dalle fasce più deboli della popolazione, che sono le più danneggiate. Che a loro partecipi la segretaria del Pd, Elly Schlein, lascia senza parole