Tra il presidente della Bce Mario Draghi e il numero uno della Bundesbank Jens Weidmann “non c’è alcun conflitto”. Questa l’opinione di Wolfgang Schaeuble, ministro delle Finanze tedesco, che oggi da Francoforte ha abbassato i toni del dibattito sulle “misure straordinarie” in arrivo dall’Eurotower, suggerendo indirettamente che i due banchieri possano raggiungere un accordo.
Schaeuble ha aggiunto che le decisioni prese dalla Bce dovrebbero essere rispettate e non discusse in pubblico dai legislatori, perché così facendo viene minata l’indipendenza della Banca centrale europea.
Fino ad oggi Draghi e Weidmann sono stati divisi sul progetto di scudo anti-spread che l’ex numero uno di Bankitalia porterà domani in Consiglio direttivo. La settimana scorsa il banchiere centrale tedesco era arrivato a minacciare le dimissioni in segno di protesta contro l’acquisto di titoli di Stato da parte della Bce.
Quanto al capitolo unione bancaria, Schaeuble ha scoraggiato i facili entusiasmi. Secondo il ministro tedesco non potrà realizzarsi rapidamente, ma il progetto rimane più attuabile dell’ipotesi in discussione di un’Authority europea sotto l’egida della Bce: “Un tale agglomerato di responsabilità è realizzabile solo se gli Stati rinunciano alla sovranità”.