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Scendono tassi e petrolio, scoppia la febbre delle tlc in Europa

Avanti, ma con giudizio. Continua l’ascesa delle Borsa in attesa dell’evento-clou della settimana: il vertice Opec di giovedì. La convinzione dell’ultim’ora è che i tagli, se ci saranno, avranno una portata minima; il Brent tratta sotto gli 80 dollari (-0,1%), il crude texano a 75,71 dollari (-0,1%).

Poche emozioni in arrivo dai listini asiatici. Tokyo, ieri chiusa per festività, ha riaperto con un aumento dello 0,4%, Shanghai +0,5% davanti ad Hong Kong -0,14%. Dalla pubblicazione dei verbali della riunione della Boj emergono le preoccupazioni di diversi membri del board per la discesa tropo rapida dello yen. I mercati cinesi, invece, puntano su nuove misure espansive dopo il taglio dei tassi. 

Non fa quasi più notizia, intanto, l’ennesimo record dell’indice S&P (+0,29%), al massimo assoluto per la 46 a volta nel 2015: chiusura a 2069,4. Stazionario il Dow Jones (+0,04%), effervescente il Nasdaq grazie ai titoli tech. Si mette in evidenza Intel sale del 2% a 36,3 dollari. Il settimanale Barron’s ha scritto che il titolo potrebbe salire di oltre il 30% nei prossimi due anni. 

MIGLIORA LA FIDUCIA TEDESCA, IN EUROPA VOLA L’AUTO

Seduta positiva per i principali listini dell’area euro. La Borsa di Parigi ha guadagnato lo 0,4%, Francoforte +0,5%, fa ancor meglio Madrid +1,1%. Londra è scesa dello 0,3%. In Europa i titoli migliori sono stati quelli dell’automotive (Stoxx del settore +1,4%), settore ciclico per eccellenza: un forte ribasso dei tassi nella zona euro è destinato a stimolare un incremento della domanda di finanziamenti per l’acquisto di autoveicoli. Il titolo più brillante in Europa è Peugeot (+4,5%).

Buona la prova di Fca (+1,4%), di nuovo sopra 10 euro- Nelle ultime 11 sedute il titolo ha chiuso in rialzo dieci volte. In lieve ribasso invece la Borsa di Milano (-0,14%), condizionata dallo stacco delle cedole di alcune blue chip. 

WEIDMANN: “LIMITI LEGALI” PER IL QE EUROPEO

A frenare la corsa dei mercati ci ha pensato Jens Weidman. Il presidente della Bundesbank ha gettato acqua sul fuoco delle attese di un imminente QE europeo, accese anche da un report del Crédit Suisse che dava per probabile la svolta entro l’anno.

Ma il presidente della Buba, parlando a Madrid, ha sottolineato che ulteriori misure da parte della Bce per affrontare la bassa inflazione rischiano di incontrare “limiti legali”, facendo intendere che la strategia di Mario Draghi dovrà fare i conti con il prevedibile ricorso della Banca centrale al giudizio della Corte Federale di Karlsruhe.

“Invece di concentrasi sul programma di acquisto, dovremmo farlo su come ritrovare la crescita”, ha aggiunto il banchiere. Difficile che Mario Draghi si faccia intimidire, data l’emergenza in atto nel Vecchio Continente. Secondo Goldman Sachs, che è tornata a consigliare ai grandi clienti l’acquisto di Btp e Bonos, il QE si farà entro la metà del 2015. 

BTP RECORD. IL BONOS SPAGNOLO RENDE MENO DEL 2% 

Il mercato è convinto che la Bce si muoverà in fretta. Il tasso sul Btp decennale ha toccato un nuovo minimo dalla nascita dell’euro al 2,14%, mentre lo spread Italia/Germania si è riportato sotto 140 per la prima volta da inizio ottobre, arrivando a stringere fino a 136 pb dai 143 della chiusura di venerdì. Il movimento interessa in generale tutto il mercato: il tasso sul decennale spagnolo è sceso per la prima volta sotto il 2%, attestandosi all’1,98% a fine mattinata. 

Ora l’attenzione si sposta sulle aste italiane di domani e giovedì (l’appuntamento di oggi con Ctz e indicizzati è stato cancellato). Si comincerà con l’offerta di 6 miliardi di Bot a 6 mesi (su 7,15 in scadenza). In serata è stato comunicato l’ammontare a medio-lungo termine: da 5,5 a 7 miliardi di Btp a 5 e a 10 anni e di Cteu. Sarà l’ultimo collocamento di titoli a medio lungo termine con regolamento entro il 2014.

Dopo la drastica discesa di venerdì, innescata dalle dichiarazioni con cui Mario Draghi ha fatto capire che la Bce accelera verso il lancio di nuovi stimoli, l’euro ha recuperato terreno salendo a 1,242 contro il dollaro, da 1,239 della chiusura di venerdì sera. 

Il rendimento del Btp a 10 anni è sceso al nuovo minimo storico al 2,17%. Lo spread con il Bund è a quota 140. In giornata, però, è arrivata la frenata di Jens Weidmann, presidente della Bundesbank: ulteriori misure da parte della Bce per affrontare la bassa inflazione rischiano di incontrare “limiti legali”.

MEDIOBANCA PREMIA IL BANCO POPOLARE 

La pressione sui tassi ha fatto bene al comparto dei titoli bancari (indice Stoxx europeo +0,8%). A Piazza Affari ha brillato il Banco Popolare (+1,92% a 10,62 euro). Il titolo è stato inserito nel portafoglio long di Mediobanca Securities, che ha citato tra i motivi l’interessante valutazione dell’azione dopo il recente sell-off ingiustificato

Positive anche le altre banche: Ubi Banca+1,8%. Unicredit+0,5%, MontePaschi invariata.  Intesa +1%. Il Financial Times scrive che Intesa sta studiando un’offerta per rilevare Coutts & Co., banca del Regno Unito controllata da Royal Bank of Scotland, che esercita anche attività di private banking e gestione patrimoni. Il valore dell’operazione ammonterebbe intorno ai 500 milioni di sterline (circa 630 milioni di euro). Tra i clienti di Coutts c’è anche la Regina Elisabetta II. Mediobanca -0,78% dopo lo stacco del dividendo. 

TELECOM, NON PIACE IL DOSSIER BRASILIANO. VOLA TISCALI 

Secca battuta d’arresto per Telecom Italia -3,8% in una giornata di grande effervescenza per il settore tlc sull’onda di un possibile accordo tra Telefonica e British Telecom. L società spagnola potrebbe cedere il gestore mobile inglese O2 in cambio del 20% dell’ex incumbent del Regno Unito. Sulla società italiana pesa invece l’incognita di un possibile aumento di capitale per sostenere i costi di una possibile integrazione tra la controllata brasiliana Tim Brasil e il gruppo Oi.

Inoltre Telecom Italia ha inviato al fondo F2i, un’emanazione della Cassa depositi e prestiti, una manifestazione d’interesse per l’acquisto della quota di controllo in Metroweb, considerata il partner ideale per accelerare il piano di sviluppo dell’infrastruttura di rete in fibra ottica di nuova generazione in Italia. 

La febbre del settore ha fatto bene a Tiscali che si è posizionata tra i migliori titoli di tutta piazza Affari con un +30,99%. 

SOTTO TIRO ENERGY E UTILITIES: ENEL -1,1%

Deboli i petroliferi in attesa del vertice Opec. Eni ha chiuso invariata dopo il balzo del 4,6% di venerdì. Vendite su Tenaris (-3,08%) che ha staccato ieri un acconto sul dividendo pari a 0,15 euro per azione. Banca Imi ha inoltre ridotto il prezzo obiettivo sul titolo da 15,8 a 14,7 euro, confermando la raccomandazione hold. In perdita anche Saipem (-2,02%). Sale invece Erg (+4,46%). Tra le utilities arretra Terna -2,01% dopo lo stacco del dividendo. 

Incerta Enel (-1,11%): Kepler Cheuvreux e Akros che hanno confermato la loro raccomandazione hold sul titolo, ed un prezzo obiettivo rispettivamente a 19 euro (da 17,8) e 4,45 euro per azione. Sotto tiro Acea (-2,32%). Equita Sim ha ridotto il prezzo obiettivo sul titolo da 12,8 a 11,8 euro, confermando la raccomandazione buy.

WDF BRINDA AL SOCIO ASIATICO

Acquisti su Wdf (+3,06%). La società potrebbe puntare alla fusione con un altro operatore dopo l’estate. Vengono citate le coreane Lotte e Shilla. Banca Akros ha alzato la raccomandazione da hold ad accumulate sul titolo, con prezzo obiettivo a 8,4 euro.

Nel resto del listino bene anche Marr (+1,16%). Banca Imi ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo da 14,7 a 15 euro confermando la raccomandazione add. In grande ripresa Cattolica +4,18%) e Cir +2,54%.

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