Otto parlamentari di Scelta civica passano a Partito democratico. Dopo i rumors informali, oggi hanno ufficializzato la loro scelta e le sue ragioni. Si tratta di cinque senatori (Pietro Ichino, Linda Lanzilllotta, Gianluca Susta e Alessandro Maran e Stefania Giannini, anche ministro dell’Istruzione), due deputate (Ilaria Borletti Buitoni e Irene Tinagli) e un viceministro (Carlo Calenda). Rimangono invece nella fila di Sc Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri, e l’ex premier, nonché fondatore del partito, Mario Monti, che il mese scorso aveva chiesto senza successo di unirsi al Gruppo per le autonomie.
“E’ il momento dell’aggregazione di tutti i riformisti – ha commentato Giannini –. Il grande progetto di Monti ha avuto un grande senso, ora ha esaurito la sua funzione”.
I parlamentari in uscita da Sc scrivono che “mentre per un verso la rinuncia di Mario Monti all’impegno politico in prima linea e l’abbandono del movimento da lui creato ne ha reso inevitabile il rapido esaurimento, per altro verso l’agenda di ispirazione liberaldemocratica sulla cui base persone e movimenti erano confluiti in questo progetto politico è stata in gran parte fatta propria dal programma e dall’azione del Governo Renzi. Il Pd renziano ha assorbito il centro della società prima ancora che quello politico. Ha assorbito la base sociale ed elettorale di Scelta Civica che, infatti, alle elezioni europee nel maggio scorso ha scelto in massa le liste di questo nuovo Pd. È così venuta meno la ragion d’essere originaria di Scelta Civica, che rischia di ridursi a un piccolo partito dedicato. Per questo accogliamo l’invito rivoltoci da Matteo Renzi a un percorso e a un approdo comuni e riteniamo che si debba andare nella direzione che i nostri elettori ci hanno già indicato”.
“Ho molto apprezzato il contributo leale arrivato dai senatori di Scelta civica – ha detto il segretario democratico e premier Matteo Renzi – sia sul cammino delle riforme istituzionali ed economiche sia in occasione della elezione del Capo dello Stato. La condivisione può individuare un approdo comune e un comune cammino per il cambiamento dell’Italia”.