Cosa spinge le persone a prendere delle decisioni? Dan Ariely, il grande economista comportamentale, quando parla delle sue ricerche parte da una domanda: qual è la migliore strategia possibile quando ci si deve togliere un cerotto? Preferite levarvelo con uno strappo secco e deciso o gradualmente, togliendolo in modo dolce dalla pelle?
La stessa domanda è usata da Luciano Canova, docente di economia della felicità, per iniziare il suo libro Scelgo, dunque sono (Egea 2016; 144 pagg.; 15 euro).
“… può sembrare stupido” dice Canova, “ma come si toglie un cerotto è una buona metafora di quello che facciamo quando prendiamo una decisione: aggregare informazioni per trovare il risultato di un calcolo edonico .
Piacere e dolore sono le due molle che guidano le nostre esistenze e le nostre valutazioni, così “anche l’economia standard si basa sull’idea che gli esseri umani siano perfettamente razionali e, di fronte a una scelta, elaborino le informazioni del contesto per giungere a quella ottima, in grado cioè di farli raggiungere il massimo livello di utilità” afferma l’autore.
La verità però è che non siamo capaci di realizzare il famoso calcolo edonico correttamente. Il cervello non è progettato per misurare, istante per istante, il dolore e il piacere in modo esatto, così che il ricordo possa essere preciso. Esso applica, piuttosto, una regola del pollice: sostanzialmente, si ricorda molto bene il momento di picco di un’esperienza e l’istante finale.
Lo spiega Canova citando 2001 Odissea nello spazio, uno dei suoi film preferiti. “Il fatto è che, però, se devo dare una valutazione del film, l’esito del calcolo mentale non tiene conto di tutti gli attimi che lo hanno composto, ma di una valutazione complessiva e, soprattutto, di come io ricordi il mio divertimento o la mia noia durante il film”.
Ecco dunque la dimostrazione scientifica di quanto sia importante, nel togliersi un cerotto, procedere gradualmente, con strappi dolci, per far sì che il dolore non raggiunga picchi e non sia mai troppo intenso.
Canova propone un viaggio lungo i pianeti del comportamento umano in cui cerca di sdoganare l’irrazionalità per portarla dentro la vita di ciascuno di noi come elemento quotidiano delle nostre scelte. Gli ultimi capitoli sono dedicati al ruolo che hanno le emozioni e al peso che esercitano sul decision making, facendo una veloce disamina delle maggiori evidenze in ambito scientifico per giungere a sostenere il giudizio tranchant dell’economista Ariel Rubinstein che psicologia ed economia sono compagne di viaggio un po’ bizzose e che non potranno mai raggiungere una piena armonia.
Luciano Canova insegna alla scuola Enrico Mattei e all’università di Pavia come docente di Economia della felicità.