Scandalo in Amazzonia. Le multinazionali statunitensi Amazon, Disney e Starbucks (le prime due non hanno ancora dato spiegazioni, la terza ha smentito), sono finite nel mirino della Polizia federale brasiliana nell’ambito di un’inchiesta sull’estrazione illegale di minerali, nel caso specifico di stagno, nelle aree protette del polmone del pianeta. Questa pratica, effettuata dai cosiddetti garimpeiros, danneggia l’ecosistema ma mette anche a rischio la sopravvivenza delle tribù indigene, in particolare quella degli yanomami, già finita tragicamente agli onori delle cronache sotto il governo Bolsonaro per il record di decessi dovuti al contatto con i minatori, che hanno portato in queste aree remote malattie sconosciute e per questo letali. Quello che molti considerano un vero e proprio genocidio purtroppo è ancora in corso, nemmeno il governo Lula è riuscito a fermarlo, ma la notizia è che probabilmente si stanno macchiando di sangue anche le mani di importanti aziende, che spesso si vantano del loro codice etico.
Amazon, Disney e Starbucks, i dettagli dell’inchiesta
L’inchiesta, avviata a fine 2023, si è concentrata in un’area a cavallo degli Stati di Amazonas e Roraima, non lontano dal confine col Venezuela, dove opera la White Solder Metalurgia e Mineração, gruppo brasiliano tra i maggiori produttori globali di stagno e soprattutto che risulta essere fornitore di Amazon, Walt Disney Company e secondo gli inquirenti anche di Starbucks. Quest’ultima ha prontamente smentito, affermando che “non ci sono contratti in vigore con White Solder”, mentre il gruppo di Jeff Bezos e il gigante dell’entertainment non hanno saputo dare risposte tempestive, al momento, né alla polizia né alla stampa brasiliana, che sta seguendo la vicenda. Nemmeno White Solder ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Nello specifico, il gruppo minerario è stato portato in tribunale con l’accusa di aver comprato cassiterite estratta illegalmente nelle terre degli yanonami. La cassiterite sarebbe chimicamente biossido di stagno, dal quale si dà origine appunto allo stagno. Secondo gli investigatori lo avrebbe fatto “per negligenza” o addirittura “deliberatamente”.
Stagno estratto illegalmente, l’accusa: così avviene la distribuzione
L’operazione della Policia Federal ha dimostrato che la distribuzione dello stagno estratto illegalmente avviene attraverso una cooperativa fittizia chiamata Coopertin, che nel registro delle imprese risulta avere zero dipendenti ma che ha ricevuto pagamenti per 23 milioni di reais, pari a quasi 5 milioni di euro. Sul caso si è già pronunciato il Tribunale Federale, valutando che “le prove presentate delineano indizi sufficienti di organizzazione criminale, di crimini ambientali e di riciclaggio di denaro”. Per questo la Giustizia ha decretato il sequestro di 108 milioni di reais (oltre 20 milioni di euro) della White Solder. Non è emersa nessuna responsabilità penale delle multinazionali citate, che però risultano coinvolte moralmente nello scandalo, per essere clienti dei garimpeiros.