Uno scandalo ha travolto Altice, multinazionale francese delle telecomunicazioni, attiva principalmente in Belgio, Francia, Israele, Lussemburgo, Portogallo e Svizzera, e fondata dal miliardario franco-israeliano Patrick Drahi.
Un’indagine ha posto agli arresti domiciliari in Portogallo Armando Pereira, co-fondatore del Gruppo, e un altro uomo d’affari, Hernani Vaz Antunes per presunta frode fiscale, corruzione e riciclaggio di denaro. Le indagini si stanno concentrando sulla possibile manipolazione dei processi di approvvigionamento locale del gruppo francese in Portogallo. Pereira, considerato il braccio destro di Drahi, ha negato qualsiasi illecito. Al momento l’indagine è limitata solo al paese lusitano.
Il caso è scoppiato a luglio in seguito a perquisizioni negli uffici portoghesi della sua affiliata nel paese. L’azienda sta collaborando con le autorità per fare luce su quanto accaduto.
Altice International, la società madre di PT Portugal, è di proprietà della holding personale di Drahi, Next. Altice USA e Altice France sono le altre due entità del gruppo, quest’ultima è proprietaria di SFR, la seconda più grande società di telecomunicazioni in Francia.
Avviata un’indagine interna
Mentre la polizia portoghese prosegue le indagini sulla presunta manipolazione dei processi di approvvigionamento del gruppo, Altice International, l’entità proprietaria di PT Portugal, ha avviato un’indagine interna per far luce sulla situazione.
Dopo la notizia dell’indagine, quindici dipendenti in Portogallo, Francia e Stati Uniti sono stati messi in congedo. È stata effettuata anche una revisione completa e un rafforzamento del processo di approvazione per tutti gli acquisti, pagamenti, ordini di acquisto e processi correlati.
Drahi: “scioccato e tradito”
Patrick Drahi, ha dichiarato di sentirsi “scioccato” e “tradito” dall’indagine che ha travolto l’azienda che rischia anche di impattare negativamente sul gruppo di telecomunicazioni, già gravato da debiti.
Le accuse hanno spinto il miliardario francese a intervenire lunedì per placare le preoccupazioni degli investitori riguardo alle sue aziende, il cui debito combinato ammonta a circa 60 miliardi di dollari a fronte dell’aumento dei tassi di interesse.
“È molto spiacevole vedere la parola corruzione accanto al nome del nostro gruppo e nella maggior parte dei casi negli articoli della stampa accanto al mio nome. L’indagine mi ha colto di sorpresa e mi ha profondamente deluso”, ha detto Drahi – “se queste accuse sono vere, mi sento tradito e ingannato da un piccolo gruppo di individui, tra cui uno dei nostri più vecchi colleghi” che ha dichiarato di avere fiducia nella governance e nella gestione di Altice, aggiungendo voler essere completamente trasparente con i detentori di debito, il cui sostegno “non va dato per scontato”.
Sotto la pressione degli analisti, Drahi ha chiarito il ruolo e l’entità dell’implicazione di Armando Pereira all’interno del gruppo Altice. Drahi ha affermato che Pereira, che ha iniziato a lavorare per Altice nel 2003, non possedeva più quote in alcuna entità di Altice dal 2005 ma “manteneva semplicemente un interesse di circa il 20% del mio interesse economico personale”.
Drahi ha affermato che hanno agito immediatamente, e ha assicurato che il caso non avrà alcun impatto sul denaro o sulla liquidità dell’azienda. Inoltre, ha dichiarato che le previsioni per il 2023 rimangono invariate.
Altice International sotto pressione
Alice International è famoso per le sue operazioni di mercato, tra cui l’acquisizione di SFR nel 2014 da parte di Drahi, che ha comportato una spesa di 17 miliardi di euro.
Per il secondo trimestre 2023, il Gruppo ha riportato risultati finanziari positivi con un aumento delle vendite e del profitto operativo. I ricavi totali sono stati di 1.2 miliardi di euro, +4,6% rispetto al 2022. L’EBITDA è stato di 456 milioni di euro (+4,3%) e il debito netto di 8.552 milioni di euro.
Dopo l’arresto di Pereira a luglio, però, il debito di Altice è venuto sotto ulteriore pressione, con i bond a lungo termine emessi da Altice France che vengono scambiati a circa l’80 centesimi per euro e quelli di Altice France Holding a circa 40 centesimi per euro (un aumento di 1-4 punti base).
Il gruppo si impegna a mantenere la trasparenza durante tutto il processo e fornirà eventuali aggiornamenti rilevanti agli investitori. Patrick Drahi e il team di gestione organizzeranno incontri con gli investitori a Londra e New York nel settembre 2023 per chiarire ulteriormente la situazione.