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Scandali Mandzukic, Jovetic, Dzeko: infortunati in Italia, ma giocano nelle nazionali estere

Il tema è sempre più sentito, e torna d’attualità ogni qualvolta una sosta ferma il campionato per dare spazio alle partite delle nazionali: quanto le convocazioni penalizzano le società di serie A? Quanto ancora, se si considera che raramente le sfide per le quali i giocatori – alcuni dei quali partono già semi-infortunati – affrontano lunghe trasferte, sono davvero decisive?

Se è vero che molte delle partite internazionali dei prossimi giorni saranno amichevoli oppure, come nel caso dell’Italia, poco più che formalità, è però anche vero che questi sono i rari momenti in cui i ct possono plasmare i gruppi che poi ogni due anni (in occasione di Europei e Mondiali) ogni tifoso italiano pretende di vedere al top. Ma nella frenetica quotidianità del campionato questo non va giù.

A settembre, prima che il suo Napoli diventasse “Sarrilandia”, l’allenatore dei partenopei Maurizio Sarri aveva ipotizzato che lo scarso rendimento di una squadra ancora da amalgamare fosse dovuto alla prima tranche di partite nazionali, che come da consuetudine interrompe il campionato sul nascere, dopo 1 o 2 giornate. Un mese dopo la diatriba torna calda e riguarda tre big della serie A e tre dei loro giocatori chiave: lo juventino Manduzkic, l’interista Jovetic e il romanista Dzeko sono regolarmente nei ritiri di Croazia, Montenegro e Bosnia (che affrontano tutte e tre partite decisive per la qualificazione a Euro 2016) nonostante il loro status ufficiale di infortunati.

A pagare lo scotto più alto, anche da un punto di vista strettamente numerico, è proprio la Juventus: nel momento più difficile dell’era Allegri (e, in campionato, da cinque anni a questa parte) i campioni d’Italia, tra nazionali maggiori e under 21, dovranno fare a meno di ben 15 giocatori. Si tratta di Dybala e Pereyra (Argentina), Caceres (Uruguay), Mandzukic (Croazia), Evra e Pogba (Francia), Rugani (Italia Under 21), Morata (Spagna), Cuadrado (Colombia), Buffon, Bonucci, Barzagli, Chiellini e Zaza (Italia), e Lemina (Gabon).

La Juventus è anche quella che fornisce più giocatori alla Nazionale dell’ex allenatore Antonio Conte: sono in cinque, con il Milan che segue con quattro (Montolivo, Bertolacci, Antonelli e De Sciglio). Non si può oltretutto dire che le convocazioni rispecchino l’andamento di questa prima fase di campionato, visto che tre delle squadre più accreditate al momento – Roma, Napoli e Fiorentina – forniscono appena un giocatore a testa (Florenzi, Insigne e Astori).

Tornando ai numeri complessivi, la seconda squadra più penalizzata dopo la Juve è la rediviva Inter: proprio nel momento della prima piccola flessione dopo un avvio super, Mancini dovrà salutare per qualche giorno ben 13 giocatori. Oltre al caso Jovetic, mancano Medel (Cile), Miranda (Brasile), Perisic e Brozovic (Croazia), Gnoukori (Costa d’Avorio), Handanovic (Slovenia), Nagatomo (Giappone), Murillo e Guarin (Colombia), Ranocchia e Santon (Italia), e Ljajic (Serbia).

Segue la Roma con 12: Gervinho (Costa d’Avorio), Pjanic e Dzeko (Bosnia), Manolas e Torosidis (Grecia), Ucan (Turchia Under 21), Nainggolan (Belgio), Szczesny (Polonia), Gyomber (Slovacchia). Poi Fiorentina e Milan: destini opposti come rendimento, ma tutte e due consegnano 10 giocatori alle rispettive nazionali. Subito a ruota Lazio e Napoli con 9: Sarri però stavolta può sorridere, visto che potenzialmente potevano essere convocati anche Albiol (sarebbe stata fuori tutta la difesa centrale, dopo Chiriches e Koulibaly), Ghoulam, Reina, Gabbiadini (escluso da Conte), lo stesso Callejon e soprattutto Gonzalo Higuain, incredibilmente risparmiato dal ct dell’Argentina Gerardo Martino, forse in vena di esperimenti.

La globalizzazione del calcio coinvolge comunque anche le squadre medio-piccole: l’Udinese, che pur sta tutt’altre che brillando, manda ben 7 giocatori in giro per il mondo, seguita da un poker di squadre (Atalanta, Sampdoria, Torino e Chievo) che ne consegnano cinque. Persino le cenerentole Frosinone e Carpi ne mandano rispettivamente tre e uno: si tratta di Gomis (Senegal), Tonev (Bulgaria) e Verde (Italia Under 20) per i ciociari, e del polacco Wilczek per gli emiliani.

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