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Sblocca Cantieri, dopo le polemiche arriva l’accordo

Imagoeconomica

Dopo quasi 24 ore di liti e l’ennesimo appello del Premier, Giuseppe Conte, Lega e Movimento 5 Stelle trovano un accordo sul decreto Sblocca Cantieri.

L’annuncio è arrivato nel primo pomeriggio da fonti provenienti da Palazzo Chigi. I due partiti al Governo sono riusciti a mettersi d’accordo sul codice degli appalti, il tema sul quale si era consumato un duro scontro che ha rischiato di trasformarsi in una vera e propria crisi istituzionale.

Le posizioni di Lega e M5S sembravano infatti inconciliabili: da un lato il Carroccio, che attraverso un emendamento ha proposto di sospendere per due anni il codice degli appalti e di rifarsi alla sola normativa europea, dall’altro i rappresentanti pentastellati, totalmente contrari a questa eventualità.

A spiegare i dettagli de”intesa sono i due capigruppo al Senato, Romeo e Patuanelli: “Dopo esserci confrontati anche con i relatori, proporremo al Senato, tra le altre cose, quanto già concordato in sede di commissione, vale a dire un emendamento che prevede la sospensione di alcuni punti rilevanti del codice degli appalti per due anni, in attesa di una nuova definizione delle regole per liberare da inutile burocrazia le imprese”. E precisano: “In particolare saranno anche garantite le soglie già in vigore per i subappalti e salvaguardati gli obblighi di sicurezza per le imprese”.

“Voi non mi credete mai quando vi dico che sono ottimista e che i problemi si risolvono. Ci stavamo lavorando da ieri notte. Poi fra persone di buonsenso l’accordo si trova”, ha affermato Matteo Salvini. “Alla Lega e a me interessava che i cantieri venissero sbloccati, si tagliasse burocrazia e tornare a sistemare una scuola, una strada, una palestra, una casa di riposo fosse semplice perché il codice per gli appalti inventati dalla sinistra bloccava tutto e tutti. Se l’accordo c’è si va avanti e l’Italia si sblocca”, ha concluso al termine di un comizio a Ferrara.

Sulla questione, in mattinata, è arrivato l’appello di Conte, rivolto in particolar modo alla Lega: “Il tempo è poco, mi raccomando. Il super-emendamento che rimette in discussione tutto un impianto cui abbiamo lavorato per mesi con gli amici della Lega raccogliendo tutte le istanze degli operatori e stakeholder rischia di creare un caos”.

“Questo super-emendamento – aveva detto ancora il Presidente del Consiglio – ha portato altri 400 emendamenti, anche dalle opposizioni. Ho cercato di rappresentare alla Lega che mancano pochissimi giorni per la conversione. Siamo al Senato. E dobbiamo passare alla Camera. Dal punto di vista tecnico (io faccio il giurista da 30 anni) è un po’ complicato comprenderlo. In sostanza volendo congelare il codice degli appalti propone una improbabile reminiscenza del vecchio codice che è ormai abrogato”.

L’intesa è stata preceduta inoltre da una “lunga e cordiale” telefonata tra i due vicepremier, che sono tornati a parlarsi dopo i litigi che hanno contraddistinto la lunga fase di campagna elettorale che ha preceduto e per certi versi anche seguito le elezioni europee. Un’iniziativa valutata positivamente anche dal Premier che “dopo la sua conferenza stampa di ieri i leader delle due forze di maggioranza siano tornati a parlarsi – dichiarano all’Ansa fonti di palazzo Chigi -. Il ritorno al dialogo è una buona premessa – proprio come auspicato ieri nel discorso del premier – per procedere nella giusta direzione”.

Ricordiamo che dopo il vertice di lunedì a Palazzo Chigi, stamattina la presidente del Senato ha dovuto prendere atto della frattura interna alla maggioranza e rinviare a mercoledì mattina alle 9,30 il dibattito che l’aula di Palazzo Madama avrebbe dovuto avviare oggi. Il problema è che il tempo stringe, dato che il decreto Sblocca Cantieri dovrà essere convertito in legge entro il 17 giugno, pena la decadenza.

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