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Sawiris: “Voglio aprire un nuovo corso politico in Egitto con il mio partito, che è nuovo e laico”

Naguib Sawiris ha oggi ricevuto l’onoreficienza di Commendatore dell’Ordine della “Stella della Solidarietà Italiana”, dal Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini. A seguito della cerimonia, si è tenuta una conferenza stampa in cui il magnate egiziano ha approfondito le sue impressioni sull’attuale condizione politico-economica dell’Egitto e del ruolo che il suo nuovo partito politico, Egiziani Liberi, vuole avere nel nuovo panorama sociale e istituzionale che si è venuto a creare dopo la rivoluzione.

Ed è proprio dalla stagione delle rivolte che hanno segnato la fine dell’ex Presidente dell’Egitto Hosni Mubarak, che Sawiris ha iniziato a parlare. “La rivoluzione è stata fondamentale, c’è sempre un prezzo da pagare per la libertà e la democrazia […]. La democrazia è la miglior garanzia per gli investimenti in un paese.”
L’ormai ex patron di Wind ha precisato di essere ottimista per il futuro del suo paese ma che non si può essere ciechi davanti ai pericoli che l’Egitto corre in questo momento, senza governo e senza vere istituzioni. A chi chiedeva di possibili problemi derivanti dallo strapotere raggiunto dall’esercito, ha risposto:”Non mi piace criticare l’esercito, al momento non abbiamo altre soluzioni, certe azioni è vero sono deprecabili, ma non abbiamo un Governo è inutile criticare”. Sawiris è convinto che di fronte all’ipotesi di un’anarchia caotica in Egitto, l’unica forza del Paese oggi esistente è l’esercito e che il pericolo che teme maggiormente è quello costituito dai Fratelli Mussulman che, spiega:”Sembra abbiano ottenuto quello che vogliono e ora stanno tentando di padroneggiare”.

Il Presidente di Orascom Telcom Holding (OTH) ha poi chiarito gli obiettivi del suo nuovo partito. “Egiziani Liberi” porterà un’ondata di novità in Egitto, “non è mai esistito un partito come il nostro” ha precisato Sawiris, “vogliamo essere protagonisti del nuovo corso politico del Paese”. L’intento sembra essere quello di portare equilibrio all’interno del nuovo parlamento, fornendo garanzie alle minoranze, come quella copta, a cui lui stesso appertiene, che “è costretta a vivere nel terrore e non può partecipare alla vita politica del Paese”.
Difatti oggi esistono tre compagini politche tutte dichiaratamente mussulmane, quello del magnate vuole essere un partito laico che dia equilibrio e sicurezza al paese. “Desidero vivere in un paese civile e con un Governo laico. Se non si affronterà un vero percorso democratico i rischi che ne potrebbero seguire riguarderebbero anche l’Europa che vedrebbe aumentare i flussi migratori.”
Il tycoon egiziano ha precisato di guardare con preoccupazione ai governi islamici come l’Iran o il Pakistan e di ispirarsi invece, come minimo, al modello della democrazia turca.
Sembra avere le idee chiare Sawiris che è felice di come i giovani del suo Paese abbiano lottato per i loro principi ma guarda con preoccupazione alla mancanza di cooperazione costruttiva fra le forze che hanno contribuito alla rivoluzione. “E’ facile distruggere ma poi chi costruisce? ha sentenziato.

In merito ad un suo possibile contributo diretto nelle istituzioni politiche egiziane, Sawiris ha prontamente risposto di non avere pensato per ora a candidarsi direttamente e che non prevede per lui una posizione di rilievo nella vita politica del Paese.

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